Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Regione Siciliana, il ritorno di Crocetta: "Sanità e rifiuti, boccio il governo Musumeci"

Rosario Crocetta

Una sonora bocciatura del governo Musumeci, specie sui fronti di sanità e rifiuti. L'individuazione di un solo nemico “giurato”: Matteo Renzi. E una promessa: il ritorno alla politica attiva, non appena si chiuderà ogni parentesi giudiziaria. In collegamento da Castel di Tusa, il “buen retiro” preferito insieme a quello di Tunisi, Rosario Crocetta è intervenuto ieri sera a Scirocco, il talk di Rtp condotto da Emilio Pintaldi. E non si è “risparmiato”, spaziando dall'emergenza Covid al Ponte sullo Stretto.

«La notizia che la Sicilia diventerà zona gialla - esordisce l'ex presidente della Regione - mi piace molto, però attenzione, ancora oggi, in Sicilia, ogni ora muoiono due persone per Covid». Crocetta non vuole essere paragonato a Craxi: «In Tunisia non sono in esilio politico, la mia è una scelta, perché la Tunisia è un paradiso come la Sicilia. E non ho rinunciato alla politica, partecipo attivamente al dibattito. Nel momento in cui, però, qualcuno ha posto dei dubbi sul mio operato, ho ritenuto giusto mettermi da parte e non ricoprire cariche pubbliche, per aspettare serenamente che si chiariscano alcune vicende. Cambiare aria mi è servito».

Crocetta assicura: «Una volta chiarita ogni cosa, tornerò a fare politica". Ma i giudizi arrivano e sono severi: «La scelta di dare l'assessorato all'Identità siciliana ad un leghista mi sembra persino comica. Così come le frasi del dirigente La Rocca sulle terapie intensive... non si possono sentire, io non lo avrei difeso. Si sarebbe dovuto dire che questo è uno stile inaccettabile, poi vedremo cosa diranno gli ispettori sui dati, se sono veri o falsi».

E proprio sulle terapie intensive arriva una tirata d'orecchie: «Io avevo previsto ad ottobre 2017 un piano secondo cui si potevano assumere medici e infermieri, si potevano fare concorsi, dare un impulso serio alla sanità siciliana. Avevo previsto 636 posti di terapia intensiva, quando è scoppiata l'emergenza Covid ne avevamo ancora 336, adesso ne abbiamo circa 650-700. Ma se anche fossero veri questi numeri, siamo al limite. Bisognava arrivare almeno a mille per gestire l'emergenza ed essere al sicuro anche per le altre patologie. Non facciamo morire di Covid le persone ma le facciamo morire di infarto?». Quindi Crocetta non si nasconde: «Boccio questo governo regionale sia per la sanità che per l'emergenza rifiuti».

Caricamento commenti

Commenta la notizia