Lunedì 29 Aprile 2024

Trasparenza nemica degli “incappucciati”

Assemblea Regionale Siciliana

Nel marasma dell’Assemblea regionale, costretta a varare una Finanziaria “amputata”, i cecchini che hanno impugnato il voto segreto per consumare vendette e ritorsioni, hanno affossato anche la norma sulla trasparenza. La legge imponeva alla Regione, alle società partecipate, agli enti locali e territoriali, la pubblicazione dei bilanci sui quotidiani. Un raggio di luce che serviva ai cittadini per illuminare la gestione dei fondi pubblici, troppo spesso oscurata da tecniche di occultamento che offrono chiavi di lettura solo a pochi intimi. E invece questa norma - oltre a rappresentare un segnale di incoraggiamento agli editori - garantiva la possibilità di cogliere l’attività amministrativa degli enti nell’articolazione economica. Certo, l’effetto collaterale sarebbe stato “pericoloso”. Perché magari i soliti impiccioni avrebbero potuto obiettare su cifre spropositate destinate alle missioni dei dipendenti, o all’acquisto di qualche auto fiammante, o al rimborso di spese imbarazzanti. E allora meglio mettersi i cappucci e impallinare la legge. Così i “senza volti” si sono schierati come un plotone di esecuzione per bocciare la legge, senza avere il coraggio di biascicare uno straccio di spiegazione. Si trattava di vincolare quote irrisorie di bilanci milionari, un insignificante investimento che avrebbe reso più trasparente la gestione dei fondi pubblici. Quindi un’insidia per il manipolo di deputati che ha affossato la norma, mantenendo le “bende” sugli occhi dei contribuenti. Forse il governo regionale potrà convertire la norma (osteggiata dalla sua maggioranza) in un atto di indirizzo. Ma resta un segnale sconfortante, perché la legge aveva un valore simbolico ed etico. Altro che palazzi di vetro. Gli “incappucciati” hanno preferito agire nel buio, con le persiane sbarrate per evitare anche l’ombra.

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