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Occhiuto promette battaglia per il Ponte. Il neo presidente della Calabria ospite di Scirocco

Una delle priorità che intende portare avanti d’intesa con il suo collega siciliano, Nello Musumeci, al quale proporrà una strategia comune di pressing e di confronto con il Governo nazionale

Nello studio di Rtp. Il governatore Roberto Occhiuto con Emilio Pintaldi

Ha le idee chiarissime, il nuovo governatore della Calabria, e invita se stesso, la sua compagine che lo affiancherà in questo difficile percorso, e soprattutto le popolazioni delle due regioni “sorelle”, a non aver mai paura delle grandi sfide. Il coraggio di osare, di reclamare quello che altrove viene dato per scontato, di non avere alcun timore di reclamare quelle infrastrutture che in altre regioni d’Italia e nazioni europee vengono puntualmente programmate e realizzate.

Roberto Occhiuto, ospite ieri sera di “Scirocco”, il talk di Rtp condotto da Emilio Pintaldi, ha reso innanzitutto omaggio alla Gazzetta del Sud, «il giornale che realizza da decenni, ogni giorno, il “Ponte sullo Stretto”. E noi, presidenti delle due Regioni, dobbiamo ora far di tutto per realizzare l’altro Ponte, quello che collegherà stabilmente Sicilia e Calabria». Il neogovernatore, reduce da uno straordinario successo elettorale, simbolo di quel Centrodestra moderato (Occhiuto è storico esponente di Forza Italia) che, da un lato sostiene con convinzione il premier Draghi, e dall’altro, guarda a un futuro dove si possa nuovamente scegliere tra due alternative di governo, due concezioni di Paese.

Il Ponte sullo Stretto è una delle priorità che il presidente della Regione Calabria intende portare avanti, d’intesa con il suo collega siciliano, Nello Musumeci, al quale proporrà una strategia comune di pressing e di confronto con il Governo nazionale. «Dicono che sia un’opera faraonica? Non dobbiamo avere paura di chiedere e di realizzare opere faraoniche, perché il Ponte è la nostra “Tav” e non capisco perché la Tav debba essere considerata una infrastruttura di interesse nazionale ed europeo e il Ponte uno spreco. I teorici del “ben altro” – prosegue Roberto Occhiuto – dovrebbero ricordare i tempi della costruzione dell’Autostrada del Sole. Anche allora c’era chi disse che si stava sventrando l’Italia, e per che cosa? Per portare l’autostrada in quelle regioni depresse? L’autostrada del Sole è stato il simbolo del rilancio dell’Italia».

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