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Calderone: “Noi uniti. Messina? Il nome forte è Matilde Siracusano”

Intervista al capogruppo di Forza Italia all’Ars: “Nel centrodestra siamo noi gli ‘azionisti di maggioranza‘. Campo largo? Non mi piace. De Luca? Spero stia col centrodestra ma non da candidato Buzzanca? Non sapevo fosse disponibile...”

Tommaso Calderone

- La candidatura di Miccichè sta creando un po’ di turbolenze, nel centrodestra e in Forza Italia.
«Non credo che ci siano problemi in Forza Italia, anzi, lo posso proprio escludere. Soprattutto sulla candidatura di Gianfranco Miccichè. C’è, piuttosto, una normalissima dialettica interna».
- Beh, Renato Schifani per primo non sembra averla presa benissimo, non è stato coinvolto.
«Ha detto un’altra cosa. Per un disguido è stato invitato in ritardo, è stato un errore tecnico, non doloso. Schifani rappresenta un pezzo di storia di Forza Italia. Ma del resto lo stesso Miccichè è il coordinatore del partito, è anche lui la storia di Forza Italia in Sicilia, è il presidente del Parlamento, non vedo chi possa essere un candidato migliore. Poi è chiaro che con gli alleati bisogna ragionare, ma non vedo ostilità, tutt’altro».
- Neanche tra gli assessori del governo Musumeci? Per usare un eufemismo, si è percepita quantomeno un po’ di freddezza, dopo il vostro annuncio.
«Io questa freddezza non l’ho percepita. Gli assessori nel loro comunicato dicono che Miccichè sarebbe un ottimo candidato e che comunque aspettano la parola di Tajani e Berlusconi. Bene, Miccichè dice di aver parlato proprio con Berlusconi. Ripeto, ci sono delle dialettiche importanti, perché nel nostro partito abbiamo uomini importanti. Forza Italia è al 20 per cento in Sicilia, è un partito in salute, produttivo, che lavora. Ogni giorno registriamo amministratori che vengono in Forza Italia. Con tanti deputati, assessori, può anche esserci un pensiero diverso. Ma non certo contro Miccichè».
- C’è chi pensa che questa candidatura serva più a smuovere le acque nel centrodestra, dopo la fuga in avanti di Musumeci.
«Miccichè si candida per fare il presidente, non per scompaginare altre candidature. Voglio sottolineare che Forza Italia, pur essendo “azionista di maggioranza” del centrodestra, non ha mai avuto un presidente della Regione. Guardiamo gli ultimi: Cuffaro, Lombardo, Crocetta, Musumeci. Perché Forza Italia non può avere questo onore? Perché non può esserle riconosciuto il ruolo che le spetta?».
- Eppure pare che anche la Lega rivendichi la candidatura alla presidenza. Al nostro giornale Nino Germanà ha ribadito che, fino a prima del voto per il Quirinale, fosse risaputo che questa casella spettasse alla Lega.
«Germanà avrà notizie più “occulte” delle mie, io non ce le ho. So che Miccichè è uomo di parola e se ci fosse stato questo accordo non sarebbe sceso in campo».
- Non teme che alle elezioni regionali l’elettorato di centrodestra possa arrivare frammentato?
«Non vedo questo rischio perché penso che il centrodestra avrà un solo candidato. Certo, non ci si arriva in un quarto d’ora, ci sono delle dinamiche in corso. Se pensiamo che anche nei comuni di 700 abitanti ci sono conflitti pazzeschi, e guardi lo sto toccando con mano in vista delle elezioni di maggio, figuriamoci su scala regionale».
- Cateno De Luca fa parte di questo ragionamento?
«Dovreste chiedere a lui, che cosa intende fare».
- A prescindere da questo, lei lo considera esponente del centrodestra?
«Io auspico che stia col centrodestra, ma non come candidato, perché il candidato c’è ed è Miccichè».
- E a Messina? Che succederà?
«Intanto ne parlerei dopo le dimissioni definitive. In ogni caso la prossima settimana riuniremo il gruppo dirigente. È chiaro che va fatto un ragionamento complessivo, perché anche Messina passa dal tavolo regionale. Auspico anche qui un centrodestra unito e direi che siamo sulla buona strada».
- Che ne pensa della disponibilità data da Giuseppe Buzzanca?
«C’è la sua disponibilità? E con chi?».
- Ha detto che se gli venisse chiesto, lui ci sarebbe. Non di certo col centrosinistra...
«Non sapevo. Comunque Buzzanca è uomo di esperienza, valuteremo anche il suo nome senza nessuna preclusione. Ma se dovessi dare io un nome per una vittoria sicura, il massimo sarebbe quello di Matilde Siracusano. Dipende da lei, non da me, ovviamente, ma sono sicuro che la sua candidatura a sindaco stimolerebbe l’orgoglio dei messinesi».
- Anche in uno scenario da campo largo? Se ne parla tanto.
«Io ho più di una perplessità. Sono di estrazione missina, mi fa venire un po’ di mal di stomaco pensare ad un campo largo».
- Eppure proprio Miccichè ne è uno sponsor.
«Non mi risulta che abbia detto questo. Ha semplicemente degli ottimi rapporti, così come anch’io ho ottimi rapporti con colleghi del Pd, del M5S. Però ecco, anche per le mie origini, preferirei che le alleanze elettorali rimanessero dentro l’alveo del centrodestra. Poi per carità, decide il partito e io sono uomo di partito».

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