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Cateno De Luca: "Dopo il voto mi hanno chiamato tutti. La Meloni mollerà Musumeci"

«In queste 48 ore si sono fatti sentire tutti. Il primo a chiamarmi è stato Gianfranco Miccichè ma lo devo ancora richiamare. Non mi ha chiamato Musumeci, che per fare il presidente a tutti i costi si allea anche con chi ha definito delinquenti che si nascondevano dietro la gonna puzzolente della Dc». Lo ha detto Cateno De Luca parlando coi giornalisti a Palermo.  «Alle amministrative si è visto il risultato di Fratelli d’Italia: si è fermata a 8 punti percentuali a Messina, a Palermo a 10, nonostante nelle liste ci fossero anche i candidati di "Diventerà Bellissima". Allora Giorgia Meloni deve capire che Nello Musumeci porta iella da un punto di vista politico. Glielo avevo mandato a dire, adesso mi auguro che abbia capito. Ve lo dico: Meloni tra una settimana mollerà Musumeci, ne sono convinto» ha proseguito De Luca. Alla domanda dei cronisti se il governatore si candiderà anche senza il supporto Giorgia Meloni, De Luca ha detto: «Il mio auspicio è che Musumeci si candidi lo stesso e sia inchiodato alle sue responsabilità davanti agli elettori, ma senza i partiti non può correre manco come presidente di condominio. Con noi non può stare chi è al governo con Musumeci e non mi sembra che Calenda sia al governo con Musumeci. Ferrandelli è carino, non dice parolacce, è intelligente, perché non dialogare anche con lui. Il problema di Ferrandelli è quanto sia condizionato da dinamiche nazionali».

«Lagalla secondo me poteva vincere anche senza continuare a dare ossigeno a personaggi che possono fare tutto tranne che politica. Non capisco perché oggi Palermo debba avere un sindaco condizionato da certi personaggi come Dell’Utri e Cuffaro. Messina è la dimostrazione che si può vincere anche senza compromessi al ribasso». Lo ha detto parlando ai giornalisti, a Palermo, Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera e candidato alla presidenza della Regione Siciliana, commentando la vittoria di Roberto Lagalla, alla presenza del sindaco eletto a Messina Federico Basile.

"So quanto costano i voti per la finanziaria"

«Io ci sono stato e so quanto costavano i voti per votare la finanziaria, lo so. C'era un borsino e io ero quello che costava di più. E quando mi sono fatto dare 150 mila euro, dopo tutto quello che ho chiesto per il territorio, ho fornito un conto corrente che era quello dell’Avis di Alì Terme, nel Messinese, per l’acquisto di un’autoemoteca. Posso dire quanto è costato il mio voto e dove sono finiti i soldi, non tutti i deputati lo possono dire». Lo ha detto ai giornalisti, a Palermo, l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera e candidato alla presidenza della Regione alle consultazioni del prossimo autunno. «Era il 2009, quando sedevo all’Assemblea regionale da deputato, e nella notte si approvava la cosiddetta 'tabella H' con i vari finanziamenti a enti e associazioni».

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