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Caterina Chinnici, toga e politica nel nome di papà Rocco: "E' tempo di svolta in Sicilia"

«Ce l’abbiamo fatta. Sono state tre settimane intensissime di incontri e dialoghi con i cittadini, i lavoratori, gli esponenti delle categorie produttive e del terzo settore, i pubblici amministratori, i giovani. Bellissime giornate di ascolto e di scambio con al centro le idee, giornate dedicate al futuro della Sicilia che vogliamo progettare e realizzare. Perciò 14.552 volte grazie, a tutte e a tutti voi. Adesso, è il momento della svolta» afferma l’europarlamentare del Pd Caterina Chinnici, vincitrice delle primarie del capo progressista che ieri in tarda serata l’hanno incoronata candidata presidente della Regione siciliana.

«Rinnovo il mio ringraziamento - ribadisce Chinnici - al segretario nazionale Enrico Letta, al segretario regionale Anthony Emanuele Barbagallo, alla direzione, ai circoli, ai militanti e a tutta la comunità del #PD per aver proposto e sostenuto la mia candidatura, e ringrazio naturalmente tutti coloro che hanno scelto di votarmi, dandomi una consegna di fiducia di cui sento forte la responsabilità e che spero di potere mettere a frutto attraverso il mio lavoro per la Sicilia, la terra che amo».

L’amore. E il dolore. «Guardo a questa regione con amore - aveva detto Caterina Chinnici all’esordio della sua avventura per le primarie del campo progressista - una Sicilia per la quale anche mio padre ha speso la sua vita». Sessantasette anni, l’europarlamentare del Pd, vincitrice della consultazione che l’ha proclamata candidata presidente della Regione, è nata a Palermo, dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, a soli 21 anni, con il massimo dei voti e la lode accademica.

Ha intrapreso la carriera di magistrato, professione svolta dal padre, il consigliere istruttore Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983: «Quel dolore che porto ancora dentro di me ed è ancora molto forte - aveva detto ancora Caterina il 27 giugno - si è trasformato in desiderio e volontà di lavorare per il bene di questa terra».

Chinnici ha svolto le funzioni di pretore a Caltanissetta. Ha poi maturato un’esperienza amministrativa presso il ministero della Giustizia. Rientrata nel 1991 a Caltanissetta, ha svolto le funzioni requirenti presso la procura della Repubblica e successivamente presso la procura generale. E’ stata il più giovane magistrato in Italia a essere nominato capo di un ufficio giudiziario. Dal 20 settembre 1995 al 19 novembre 2008 ha ricoperto l’incarico direttivo di procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, in un territorio con realtà di devianza minorile particolarmente complesse, connotate dal coinvolgimento anche dei più giovani nei reati di criminalità organizzata mafiosa. Dal 20 novembre 2008 al 2 giugno 2009 Caterina Chinnici è stata procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, impegnandosi costantemente nella prevenzione della devianza minorile. Nel 2004 è stata nominata dal capo Dipartimento per la Giustizia minorile componente della Commissione di studio sul fenomeno del recidivismo nei minori autori di reato. Nel 2008 è entrata a fare parte dell’organismo centrale di raccordo per la protezione dei minori comunitari non accompagnati, istituito presso il ministero dell’Interno.

Per la Regione siciliana, da giugno fino al 31 dicembre 2009 ha ricoperto, nel governo presieduto da Raffaele Lombardo, l’incarico di assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali e poi, dal gennaio 2010, quello di assessore delle Autonomie Locali e della Funzione pubblica, firmando la legge regionale 5/2011 su trasparenza e semplificazione amministrativa contenente norme anticorruzione che hanno precorso di due anni quelle adottate su scala nazionale. Nel 2012 Chinnici è stata nominata a capo del dipartimento ministeriale per Giustizia minorile, e sotto la sua gestione si è svolto in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania il progetto pilota «Percorsi di legalità», finalizzato al reinserimento sociale e lavorativo di 1.300 minori dell’area penale. Ha svolto questo incarico fino alla sua candidatura, come capolista del Pd nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, alle elezioni europee del maggio 2014, eletta con 134.207 preferenze.

E’ stata presidente dell’Intergruppo sui diritti dei minori, lavorando anche al regolamento che ha istituito la Procura europea, primo organo sovranazionale con autonomi poteri di indagine penale, il regolamento sul mutuo riconoscimento dei provvedimenti di confisca, la direttiva che ha dato vita al primo modello di giusto processo penale minorile in Europa e la direttiva per la lotta contro il terrorismo. E’ stata inoltre componente della commissione speciale sul Terrorismo che ha dettato le linee guida per i futuri interventi necessari a contrastare il fenomeno.

Ricandidata alle elezioni europee del maggio 2019, sempre come capolista del Pd nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, è stata rieletta europarlamentare con 113.248 mila voti.

 

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