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Centrodestra in Sicilia: braccio di ferro tra Musumeci, Stancanelli e Prestigiacomo

Oggi il vertice a Roma tra i partiti della coalizione anche sul caso Sicilia. Riflettori sull’election day. Tre candidati alla guida della Regione: il governatore uscente Musumeci l’eurodeputato Stancanelli e l’ex ministra Presigiacomo. Tensioni in Fratelli d’Italia

Raffaele Stancanelli e Nello Musumeci

La Sicilia laboratorio politico oggi al centro del tavolo del centro destra a Roma. Se dal vertice di oggi le “forze alleate” riusciranno a proporre un candidato alla Presidenza della Regione da contrapporre a Caterina Chinnici è troppo presto per dirlo. Troppi i “nodi” da sciogliere nell’Isola. Nodi di “giunzione” si potrebbe dire in gergo marinaresco per unire le cime diventate così differenti tra loro.
Sul tavolo i nomi sono quelli del presidente uscente Nello Musumeci, dell’eurodeputato Raffaele Stancanelli e della parlamentare nazionale Stefania Prestigiacomo. I primi due sono di Fratelli d’Italia, il partito che conduce il gioco, ma è proprio il partito all’interno del quale si litiga di più. Musumeci non sembra trovare il via libera dei partiti della coalizione, per cui il centro destra rischierebbe il flop (in tanti potrebbero convergere su De Luca).
Su Raffaele Stancanelli non ci sono veti, se non quelli all’interno del suo stesso partito. Infine l’unica donna: l’ex ministro Prestigiacomo è uno dei pochi esponenti di primo piano rimasti accanto al presidente Berlusconi dopo la fuoriuscita dei ministri Brunetta, Gelmini e Carfagna. La Prestigiacomo avrebbe capacità e conoscenze adeguate ma negli altri partiti ha anche tanti nemici. Per Forza Italia però l’elezione siciliana rappresenta una prova da superare a pieni voti se vuole il rilancio del partito, ormai il terzo come numeri della coalizione.

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