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M5S, in Sicilia un lacerante “avanti con il Pd”

Cinquecento militanti dei Cinquestelle si sono riuniti a Palermo per decidere se rispettare il patto con il centrosinistra. E Conte lascia libertà di manovra ai siciliani. Nel corso del dibattito sono emerse divergenze ma la tendenza indica la necessità di sostenere la candidatura della Chinnici

La tendenza è recuperare l’orgoglio Cinque Stelle che ha caratterizzato i primi anni del Movimento. E quindi correre da soli contro tutti, come avveniva all’inizio. Eppure, con lucidità, sono tutti concordi nel sostenere che se vuoi governare devi vincere e per farlo devi mantenere l’alleanza progressista.
L’assemblea regionale del Movimento Cinque Stelle, che si è riunita ieri all'hotel San Paolo a Palermo, ha avuto in video collegamento il leader Giuseppe Conte. Gli attivisti non hanno preso una decisione definitiva sull’alleanza con il Pd siciliano. L’assemblea è stata anche un momento di incontro e resoconto: dei parlamentari uscenti sulle attività svolte negli ultimi cinque anni e delle regole per presentare la candidatura. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti: chi a favore dell’alleanza di quel movimento progressista che solo se unito potrebbe essere veramente determinante contro il centrodestra e chi, invece, è contrario a proseguire nell’accordo elettorale in seguito alle dichiarazioni del segretario del Pd Enrico Letta.
Circa 500 gli attivisti in presenza, e 300 collegati in remoto, ieri all’assemblea aperta dal portavoce regionale Nuccio Di Paola, alla quale sono intervenuti i parlamentari al secondo mandato come Gianpiero Trizzino, Valentina Zafarana, Francesco Cappello.
Poi il video collegamento con Giuseppe Conte che non ha imposto le scelte avvenute a livello nazionale ma ha sostanzialmente lasciato libera l’assemblea di decidere sulle elezioni in Sicilia.

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