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Regione siciliana, prime mosse su energia e dipendenti regionali

Manovra di bilancio della giunta Schifani nel solco tracciato dalla Corte dei conti. Caro bollette, 22 milioni ai Comuni e alle ex Province

Renato Schifani e l’assessore Marco Falcone

Il pacchetto di misure per alleviare i costi dell’energia a imprese e famiglie dovrà attendere ancora qualche giorno. La giunta ieri ha deciso di rinviare il varo di bandi che valgono 400 milioni alla prossima settimana, in attesa di un approfondimento sulle fonti di finanziamento. È arrivato invece il via libera alla manovra correttiva di fine anno, che porta con sé un maxi finanziamento per far ripartire la trattativa per il rinnovo del contratto a dirigenti e funzionari della Regione.
La giunta Schifani ha messo sul piatto per i regionali altri 29 milioni: si aggiungono ai 54 già stanziati dal governo Musumeci. E secondo l’assessore al Bilancio, Marco Falcone, permetteranno di coprire quei costi che il budget precedente non permetteva di soddisfare.
È un riferimento preciso allo scoglio di fronte al quale si è arenata per tutto l’anno la trattativa che l’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, aveva avviato con i sindacati. Gli autonomi, che alla Regione rappresentano la maggioranza del comparto, avevano posto come pregiudiziale per chiudere l’accordo sugli aumenti l’avvio della contestuale trattativa sulle progressioni di carriera. Ma i fondi non erano sufficienti e così tutto si è fermato.
Ora, secondo Falcone, l’Aran può riconvocare i sindacati e ricominciare a trattare sulla base della vecchia bozza che prevedeva aumenti medi compresi fra gli 80 e i 120 euro al mese più arretrati una tantum da circa 2.500 euro.

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