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Sicilia, Schifani: «Quella lettera è inqualificabile»

Il messinese Gaetano Sciacca chiede una riflessione sui grandi impianti eolici e fotovoltaici e da dicembre le autorizzazioni sono ferme

Gaetano Sciacca

La lettera del dirigente generale all’energia (ad interim), Gaetano Sciacca, che invita l’assessore al ramo Roberto Di Mauro ad una riflessione sulla opportunità di realizzare i grandi impianti di energia rinnovabile nell’Isola, rischia di diventare un nuovo caso per il governo guidato da Renato Schifani. «Chiederò l’immediata acquisizione della lettera perché la ritengo inqualificabile», dice il presidente della Regione, «una lettera totalmente fuori luogo e fuori contesto». Sciacca scrive all’assessore che è necessaria una «riflessione» sull’autorizzazione dei grandi impianti di rinnovabili nel territorio regionale e spiega come per questo si sia fermato da un mese il processo autorizzatorio delle pratiche che giungono dall’assesorato. E si apre anche un fronte politico: il governatore incontrerà al più presto l’assessore all’energia «per una verifica sulla condivisione della linea politica».
- Presidente, come considera la lettera?
«Inqualificabile sotto diversi profili. Il primo per l’incompetenza sulla materia dell’assessorato energia che lamenta presunte irregolarità sotto il profilo ambientale. Le richieste di investimento sono caratterizzate da una procedura che prima passa dall’assessorato ambiente e dalla Sovrintendenza, quindi dalla Cts, che trattano i temi di conformità ambientale lamentati dal dirigente. Sono temi di natura ambientale sui quali quest’ultimo non è chiamato a pronunziarsi perché non sono argomenti attinenti il suo assessorato di competenza. È totalmente fuori luogo e fuori contesto. Inoltre il dirigente si è lasciato andare anche a considerazioni di carattere politico che non gli competono. La legge Bassanini sulla dirigenza non prevede queste possibilità».
- Cosa prevede adesso?
«Se qualcuno pensa che con Renato Schifani, notoriamente persona moderata, possa regnare anarchia in Regione Sicilia si sbaglia; e se le aziende per le quali l’iter è stato bloccato nonostante i nulla osta ricevuti, dovessero rivalersi sulla Regione, l’amministrazione provvederà a chiamare in garanzia nei giudizi civili il responsabile di questa paralisi. E non vi è dubbio che ne trarremo le conseguenze quando discuteremo del raggiungimento degli obiettivi assegnati ai dirigenti».

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