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Sicilia, sulla rotta di Schifani l’opposizione... rema

La Finanziaria regionale approvata senza ostacoli grazie agli intrecci con le forze di minoranza

Renato Schifani

«Dopo tanti anni la Sicilia ha un bilancio e una Finanziaria approvati in tempi brevi. È una manovra che dà serenità e sviluppo. Ci sono interventi strutturali e misure che vanno incontro alla quotidianità di chi vive in provincia. Hanno un senso anche quelle...»: Renato Schifani rilegge nel suo studio a Palazzo d’Orleans il testo appena approvato all’Ars. Si dice soddisfatto per il via libera a tutte le proposte del governo, ma salva anche i finanziamenti a sagre e feste di paese che hanno gonfiato la spesa: «Sì, servono anche quelle».
La Finanziaria è passata quasi in secondo piano rispetto agli aumenti di stipendio ai deputati decisi dall’Ars. Lei aveva preso le distanze ma il Parlamento li ha confermati. Ritiene che occorra riprovare a togliere questi 900 euro in più al mese?
«Da parlamentarista convinto rispetto l’autonomia dell’Ars. Ha deciso secondo coscienza, peraltro applicando una legge. Dunque non ha fatto nulla di illegittimo. Altra cosa è il piano politico. Era giusto fare una valutazione sull’opportunità di un aumento non indifferente. Ma l’Ars si è pronunciata anche su questo, prendendosi le sue responsabilità anche se col voto segreto. Ora è il caso di andare avanti. Rivotare sarebbe un accanimento».
Torniamo alla Finanziaria. Lei l’ha definita «una legge che guarda al sociale e allo sviluppo».
«Col fondo progettazione assicuriamo ai Comuni 200 milioni per assicurare, nei tempi imposti dai vari programmi di spesa extraregionali, il pieno utilizzo di tutte le risorse destinate a investimenti. Le prime tre trimestralità delle assegnazioni ai Comuni verranno erogate entro il 31 maggio. Tuteliamo i precari, garantiamo aumenti ai forestali. C’è un tesoretto di 300 milioni per dare incentivi veri a chi assumerà a tempo indeterminato. Con un nuovo fondo da 10 milioni agevoliamo l’attività di chi si occupa dei poveri. C’è un fondo anche per acquistare i medicinali alle famiglie che non ce la fanno. E abbiamo introdotto un bonus palestre da 1,3 milioni per far fare sport anche ai figli di chi ha un basso reddito: una misura in cui credo al punto da essere pronto a rimpinguare il budget a disposizione».
Accanto a tutto ciò ci sono però decine di milioni per feste, sagre, carnevali e campi sportivi. Erano proprio necessari tutti questi emendamenti a pioggia?
«Al di là di chi li ha proposti si tratta di aiuti che migliorano la qualità della vita dei cittadini di territori particolari. So bene che una sagra o un festival fanno parte della quotidianità di chi vive in provincia. Nella manovra ci sono interventi strutturali e misure più specifiche, entrambe le cose servono a creare un clima di serenità sociale».

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