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Naser, l’ebreo slavo che da 40 anni vive le sue mille vite a Messina

Naser Alija Munisi

Millenni di storia sulle spalle di una sola persona. Naser Alija Munisi, ebreo slavo, vive a Messina da quasi quarant’anni e chiunque lo ascolti rimane estasiato dalla sua gentilezza e dal suo parlar saggio.

I suoi familiari hanno vissuto sulla loro pelle gli orrori della Germania nazista e lui di altre guerre porta ancora le cicatrici: «Sono nato in Jugoslavia – ha raccontato Naser – nel 1961 e vivo a Messina dal 1980, anno in cui ho conosciuto Carolina, la donna che dopo tantissimi anni di fidanzamento, ben 12, sarebbe diventata mia moglie. Lei è originaria di Sant'Agata di Militello e ci siamo conosciuti al mercato. In quegli anni si allestiva a piazza Trombetta e io ero lì per comprare dei vestiti. Sono bastate poche parole. I nostri sguardi si sono incrociati e ci siamo innamorati. Per 35 anni non ci siamo lasciati neanche un secondo».

Nel suo paese Naser era un ispettore di polizia e ha cominciato a frequentare l’Accademia quando aveva 13 anni: «Guidavo un battaglione di 53 persone. Sopra di me avevo solo un capitano ed ero uno dei migliori tiratori. Per due anni sono stato in Kosovo e difendevo la radio televisione di Pristina».

Fino a quando Tito era in vita il giovane ha mantenuto il suo ruolo ma poi ha deciso di scappare consegnando tutto: «Pistola in primis per non vedere più quello che avevo visto ma soprattutto vedere quello che sarebbe successo dopo».

Questo uomo per tanti anni non è stato mai fermo. Come libero professionista faceva lavori di traduzione, poi per tanti con la moglie ha gestito un negozio di articoli sportivi, e infine per altri undici ha fatto il sommozzatore fino a quando l'amore della sua vita si è ammalata e le loro vite si sono separate anche se rimane un legame assai profondo: «Dopo ho passato il periodo più nero della mia vita».

Una prova dura che si sommava ad altre che aveva affrontato a testa alta, come quando una donna si presentò a casa dei suoi genitori “osservanti meticolosi della legge di Dio” e disse loro che Naser aveva messo incinta sua figlia.

L'articolo completo nella pagine della Gazzetta del Sud in edicola

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