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A New York il ristorante “doc” di Gioele che parla rigorosamente messinese

Gioele La Rosa

Lucà Giuseppe, per tutti Pino, finì sui giornali come “il più giovane chef d'Italia”. Era conosciutissimo a Messina e ad ogni inaugurazione la sua presenza era sinonimo di qualità, e con il suo esempio, che resta vivo, ha guidato i passi di suo nipote, Gioele La Rosa, che ha conquistato New York con la sua cucina.

La passione per i fornelli dopo gli studi è diventata un vero lavoro e così il giovane messinese ha girato in lungo e in largo scoprendo nuove realtà, ma soprattutto nuovi sapori: «Sono stato in Francia, Spagna, Germania e Bulgaria e ho avuto modo di allargare i miei orizzonti. Ho deciso, poi, di tornare nella mia terra e alle mie origini». Da qui un periodo in cui il ragazzo cerca se stesso e uno scopo, consapevole che l' ambizione non lo avrebbe portato mai ad accontentarsi e che il suo vero punto di forza, in fondo, era in quella cucina di casa, che non ha uguali: «Oggi ho capito che avevo bisogno di tornare per riaccendere e ravvivare la passione che avevo dentro. L'idea di venire a New York non c'è mai stata, ma un giorno uno chef che conoscevo mi ha detto che cercavano un cuoco con le mie caratteristiche e così senza pensarci due volte ho fatto subito i bagagli».

Il 20 settembre del 2015 è iniziata questa nuova avventura in un' osteria piccina ma accogliente, “La piccola cucina”: «É un posto bello perché è una realtà siciliana in America. In cucina parliamo dialetto e tutto richiama la nostra regione». E le soddisfazioni sono state tante. Infatti Gioele, che ha iniziato come “ultima ruota del carro”, in poco tempo ha avuto modo di farsi apprezzare dai proprietari. E così di questo locale, da un anno, non solo è lo chef ma anche il gestore: «Abbiamo raggiunto dei risultati che non ci saremmo aspettati e il nostro è diventato il ristorante numero 1 di New York ».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola.

 

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