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Ivan, l'areografista messinese che mette la firma su Iveco e Ferrari

Ivan Ventimiglia

La risposta fatidica “Ma chi è che sta meglio di me?” arriva puntuale ogni volta che qualcuno dopo i saluti gli chiede come sta. Ed è un manifesto contro chi usa “lastimiarsi”, per dirla alla messinese, e nello stesso tempo la filosofia di vita di chi crede che bisogna abbracciare ciò che la vita offre di buono. Ivan Ventimiglia con la sua famiglia ha lasciato Messina quando aveva solo cinque anni, ma a tutti ricorda le sue origini sicule. «Mio padre Francesco faceva il falegname - racconta Ivan - e ha lavorato con mio zio che già viveva a Torino. Io avrei voluto seguire le sue orme e non interrompere la tradizione che si è tramandata di generazione in generazione, ma papà non voleva che lavorassi in mezzo alla polvere».

Il piccolo Ivan guardava con ammirazione quel mondo operaio partito dal Sud alla fine degli anni '70 per offrire ai propri figli un futuro migliore. «Da bambino bastava darmi un foglio e una matita per farmi stare tranquillo. E la passione mi ha sempre accompagnato. Infatti, ho frequentato a Torino la scuola per disegnatori grafici pubblicitari dove ho conosciuto l'aeropenna, "il ferro del mestiere" che viene utilizzato per spruzzare vernici di vario tipo  nebulizzandole tramite aria compressa, e ricordo che un giorno la professoressa ha portato in aula un aerografo e da lì è scattato un grande amore».

Dalla metà degli anni Novanta i passi sono stati determinati. E il cittadino messinese solo con il passaparola è diventato l'areografista ufficiale Iveco. Tra le sue collaborazioni anche scuderia Ferrari, la multinazionale giapponese Anest Iwata e Garage Italia.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola. 

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