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La preghiera per Francesco e i fazzoletti bianchi: l'abbraccio di Messina per la Vara

È partita puntualissima alle 18.30 la processione della Vara di Messina, anticipata dalla consueta preghiera alla Madre Assunta e i classici fuochi d'artificio a piazza Castronovo.

«Rigraziamo la Madonna per aver pregato per noi, siamo qui come figli tuoi devoti a tenere strette queste corde come se tenessimo la tua mano materna, ti chiediamo di farci tirare la Vara più con il cuore che con le braccia», queste le parole rivolte all'Assunta da padre Antonello Angemi, mentre il sindaco Cateno De Luca veniva "scortato" vicino la "machina votiva" dallo storico rappresentante del comitato Vara Franco Molonia.

Quest'anno la preghiera iniziale è stata dedicata a Francesco, un bimbo messinese di 3 anni gravemente malato. Sono stati circa 80mila i messinesi che hanno preso parte alla processione in assoluto più sentita da tutta la città. Una folla impressionante, in vero e proprio fiume di gente ha assistito alla manifestazione ai bordi della strada e sui balconi.

Corposo lo spiegamento di Forze dell'ordine e dei volontari delle Misericordie che hanno fornito assistenza ai tiratori e coordinato le varie fasi della processione assieme ai componenti del Comitato e agli storici tiratori. L'arrivo intorno alle 20.30 all'incrocio con la via I Settembre per la famosa "girata" è stato scandito dai fuochi d'artificio esplosi a forte San Salvatore, sotto la stele della Madonna della Lettera e a piazza Unione Europea, sede del Comune.

Poi il posizionamento delle corde per l'ultima fatica, quegli ultimi strappi al grido di "Viva Messina" e "Viva Maria" che hanno trainati la Vara nel cuore della città, al centro di una piazza Duomo gia stracolma di fedeli che hanno salutato l'arrivo della "machina votiva" sventolando migliaia di fazzoletti bianchi al cielo.

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