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Santuari dei 5 continenti uniti in preghiera: a Messina il momento nella basilica di Sant'Antonio

“Case della misericordia”, mèta dei tanti pellegrini che in questo tempo di pandemia hanno sentito forte la mancanza di quei luoghi di preghiera, spiritualità e carità. Anche la basilica di S. Antonio a Messina ha aderito oggi all’iniziativa del Santo Padre di partecipare alla preghiera del Santo Rosario in diretta dalla grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani, insieme ai santuari di tutto il mondo per chiedere alla Vergine aiuto e soccorso nella pandemia.

“Assidui concordi nella preghiera, insieme con Maria” è il tema del momento di preghiera organizzato dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione presieduto da mons. Rino Fisichella con il Collegamento nazionale dei santuari italiani presieduto da padre Mario Magro, rettore del santuario rogazionista messinese che ogni anno accoglie migliaia di fedeli. “Segni di speranza per la Chiesa e per il popolo, luoghi di devozione in cui il credente può ritrovare se stesso e la sua anima spirituale”, li aveva definiti così padre Magro i quasi 2mila edifici sparsi in tutta Italia che ogni anno attraggono circa 10milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, tra fedeli, cercatori di bellezza o di un luogo sicuro in cui trovare consolazione e ascolto.

Dalla Corea a Fatima, da Lourdes a Częstochowa, da San Giovanni Rotondo a Messina, i santuari dei cinque continenti - che a causa dell’emergenza Covid-19 ha visto il mondo fermarsi e interrompere le normali attività e i pellegrinaggi - si sono voluti unire per implorare la fine di questo terribile male e riaccendere la speranza. Come ha detto mons. Fisichella, “il Corona ci ha obbligati a riprendere tra le mani la corona”, sottolineando l’importanza di recitare il rosario in famiglia. Suggestive le immagini trasmesse dalla basilica messinese trasmesse: “Il santuario - ha detto il rettore Magro - grazie non solo ai religiosi ma anche ai volontari laici che prestano il loro servizio offrendo tempo e competenze, è un luogo di accoglienza verso chiunque e supporto alle comunità parrocchiali, anche in questo momento di disagio, nel quale tante persone vivono paura e smarrimento, dolore per la perdita dei propri cari o del posto di lavoro a causa della pandemia”.

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