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Selvaggia Lucarelli e la "vacanza da incubo" a Noto. Il botta e risposta "social" col Sindaco

Luce e acqua che vanno via, cumuli di rifiuti per strada. "Un’esperienza disastrosa" quella vissuta da Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e influencer, in vacanza da giorni a Noto, nel Siracusano, assieme al compagno e al figlio

Selvaggia Lucarelli

Luce e acqua che vanno via, cumuli di rifiuti per strada. "Un’esperienza disastrosa" quella vissuta da Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e influencer, in vacanza da giorni a Noto, nel Siracusano, assieme al compagno e al figlio. "Andrò via con qualche giorno di anticipo dalla tabella di marcia", annuncia sui social.

"Scriverò un lungo articolo nei prossimi giorni"

"Ho avuto un’esperienza disastrosa (la prima nella vita) nell’affittare una casa e tutto questo, come un vaso di Pandora il cui contenuto è un caos indifferenziato, mi ha mostrato la difficoltà nel dire le cose ad alta voce da queste parti. Nella casa in cui sono - spiega - ho avuto mille problemi: luce e acqua che andavano via per problemi in parte dell’Enel e in parte del locatore che ha una trivella per l’acqua e nessun generatore. Soprattutto, mentre raggiungevo le mete più belle di questa Sicilia, mi imbattevo nelle cose più brutte. Quella Noto che tanto avevo immaginato era coerente nella sua meraviglia finché non si allargava lo sguardo. Noto è stretta in una morsa di rifiuti prepotente e nauseabonda. Rifiuti che non si nascondono, ma che sono ovunque".

"I cassonetti non esistono"

E ancora, corredando le accuse con foto e video: "Frigoriferi, pannolini, tv, perfino un biliardino in bella vista. E poi discariche abusive ovunque a cui si dà fuoco, che si rigenerano all’istante. Il paradosso è che qui la differenziata è obbligatoria: si paga la Tari e il comune fornisce i cesti (mastelli) per suddividere. Si passa a prelevare il tutto porta a porta. C'è circa il 60% di evasione. Chi non vuole pagare, chi ha la casa abusiva e non vuole auto-denunciarsi, chi si scoccia nel separare la carta dalla frutta. I cassonetti non esistono più. E quindi la gente butta tutto per strada. Nella villa che ho affittato non ci sono i mastelli. Mi si è detto: butta tutto insieme, poi ci pensa il giardiniere. Ho riferito al sindaco. Ho chiamato uffici competenti. Ho sollecitato l’agenzia e il proprietario di casa. Nulla".

La replica del Sindaco di Noto

"Una disavventura - evidenzia - può mai arrivare a mortificare una comunità che l’ha accolta a braccia aperte? Grazie per essere stata a Noto signora Lucarelli, le assicuro che ne siamo stati onorati e che, da comunità matura, abbiamo compreso che questa denuncia, da lei più volte sottolineata nei social, deve essere letta come accorata raccomandazione ad alzare il livello di attenzione perchè in futuro - conclude - fatti del genere non debbano più accadere". Ricordando che Noto "è patrimonio dell’Unesco", la Lucarelli ha controreplicato così: "Voglio sapere se nella mia proprietà si paga la Tari o sono in un posto che non è in regola. Perchè se è in regola è colpa del comune che non ha consegnato i cesti per la differenziata, se non lo è, il proprietario deve delle spiegazioni. Il 60% dei cittadini qui evade la Tari".

Sempre via social è arrivata la replica del sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. "Io penso che nessuno di noi avrebbe voluto vivere questa brutta esperienza che trasforma la serenità di una vacanza in un incubo e, come riferitole telefonicamente, il nostro disappunto e la nostra condanna per quanto da lei e dai componenti della sua famiglia vissuto è totale e senza riserve", afferma. "Le scrivo anche a nome di centinaia di imprenditori e commercianti seri, onesti, ospitali, premurosi e accoglienti, persone che hanno investito risorse della loro famiglia o che si sono indebitate credendo e scommettendo nelle potenzialità di questi luoghi straordinari. Persone che ci mettono cuore, passione, professionalità per rendere il soggiorno del turista unico e irripetibile. Le scrivo a nome dei tanti giovani che riescono a trovare lavoro rimanendo nei luoghi della loro infanzia senza dovere emigrare. Le scrivo a nome di una comunità che si ritiene, proprio come lei cara signora Lucarelli, offesa e tradita", sottolinea.

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