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Di Napoli solo uno sconto
la squalifica rimane pesante

Chiesti 4 anni di squalifica per Di Napoli

Solo sei mesi di sconto rispetto alla sentenza di primo grado. Non era quello che l’ex allenatore del Messina Arturo Di Napoli si aspettava nell’appello dell’inchiesta Dirty Soccer, giunta al suo epilogo.
La squalifica scende, quindi, da 4 anni a 3 anni e sei mesi. In buona sostanza, i giudici hanno ritenuto credibili le tesi dell’accusa dei Pm federali nei confronti di Re Artù che avrebbe commesso l’illecito sportivo , in concorso, il 23 novembre 2014, nella gara tra l’Aquila e Savona, quando il tecnico di Rozzano sedeva sulla panchina dei liguri e finita con il successo degli abruzzesi per 1-0.
I legali di Arturo Di Napoli, gli avvocati Mattia Grassani e Antonio Fazio, dopo il dibattimento della scorsa settimana, confidavano in una riduzione, sensibile della pena, sperando che al loro assistito, al massimo, sarebbe stata contestata solo l’omessa denuncia anche grazie a nuova documentazione attinta dall’inchiesta della procura di Catanzaro che lo scorso mese ha chiuso le indagini su Dirty Soccer. Se fosse stato squalificato solo per sei mesi, Arturo Di Napoli sarebbe tornato in panchina già all’inizio della prossima stagione. Di Napoli potrebbe rivolgersi al Collegio di Garanzia del Coni per ottenere un'altra riduzione della squalifica.
La sentenza della Corte federale D’appello costringerà, adesso, il Messina e Arturo Di Napoli a rivedere il contratto triennale, non rescisso dopo il primo grado come atto di fiducia e appoggio. Adesso, però, la sostanziale conferma della squalifica, con un capo d’imputazione pesante come quello di illecito sportivo, costringerà la società giallorossa a fare un deciso passo avanti. Licenziamento o, forse, risoluzione dell’accordo ma il rapporto tra il Messina e Arturo Di Napoli sarà interrotto definitivamente.

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