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Canottaggio sul lago di Ganzirri a Messina, querelle fra le società

La vicenda delle autorizzazioni per l'utilizzo oltre la misura attuale del lago di Ganzirri per l'attività di canottaggio, offre “letture” diverse all'interno delle società messinesi. Qualche giorno fa, in una conferenza stampa il consigliere comunale Alessandro Russo e il due volte campione del mondo di canottaggio under 23 Giovanni Ficarra hanno presentato un dossier sulle condizioni in cui si trova i due laghi della Riserva Naturale di Capo Peloro.

I rifiuti sulle rive e nei fondali, come si evinceva dal video girato dai due, erano in quantità intollerabile. Uno spaccato di abbandono aggravato dallo status di riserva di quei luoghi. Nella stessa conferenza, Ficarra del CC Peloro, ha sollevato il problema del parziale utilizzo della lunghezza del lago per gli allenamenti sportivi: 700 metri su 1700.

«Il nostro molo - aveva detto Ficarra in quella circostanza - è autorizzato e realizzato proprio nella zona “vietata”. Ma viene consentito il transito per arrivare alle corsie libere. In pratica ci viene consentito il passaggio ma non l'allenamento. Chiediamo una corsia centrale più lunga per poter fare sport nella certezza che noi non siamo un disturbo per gli uccelli». In questi giorni è arrivata la risposta da parte delle altre società che si allenano a Ganzirri.

«L'iniziativa è stata intrapresa individualmente da Giovanni Ficarra che non rappresenta la Canottieri Thàlatta, Club Nautico Messina e Club Nautico Paradiso - scrivono i tre sodalizi e il comitato regionale della Federazione -. Ogni iniziativa intrapresa per salvaguardare gli interessi di tutte le società messinesi di canottaggio deve essere promossa e gestita dal Comitato Siciliano».

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