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Vendita dell'Acr Messina, si infiamma la trattativa: botta e risposta tra Sciotto e Arena

Sciotto e Arena

Il Messina aspetta un'offerta più alta e l'imprenditore Arena replica, invece, con l'ironia. La trattativa per la compravendita dell'Acr si infiamma proprio nella giornata in cui non sono da escludere altri colpi di scena. In tutto questo c'è il malcontento di una squadra che ha anche rifiutato di effettuare la seduta di allenamento agli ordini di Infantino lamentando il pagamento di diverse mensilità.

"La proprietà dell'Acr Messina - si legge in un comunicato della proprietà - intende fare chiarezza su quanto sta avvenendo in questi giorni, dopo l'incontro con il sindaco Cateno De Luca e il potenziale gruppo acquirente rappresentato da Rocco Arena. L'attuale consiglio di amministrazione è consapevole che la società non ha raccolto i risultati sperati nell'arco dell'ultimo biennio, con l'eccezione rappresentata dal raggiungimento della finale di Coppa Italia in programma il prossimo 18 maggio a Latina. Neppure un risultato positivo, che si spera di raggiungere nella prestigiosa competizione nazionale, potrebbe tuttavia modificare le aspettative di questo biennio. L'attuale Cda ovviamente non è indifferente all'innegabile e legittimo malumore manifestato da qualche soggetto terzo con interessi ruotanti attorno al Messina calcio e da qualche minoranza della sua fantastica tifoseria. Permanendo un patto di riservatezza con la controparte offerente, imposto anche dal buon senso, non si è fin qui voluto fornire dettagli in merito all'entità delle cifre oggetto della trattativa ma la famiglia Sciotto non intende esporsi alle voci di presunte speculazioni che nell'era dei social e della partecipazione diffusa qualcuno vorrebbe addebitare a chi ha messo sul mercato la società nei mesi scorsi, invitando i potenziali acquirenti a farsi avanti. Proprio per un atto di amore verso la città senza ombre di speculazione alcuna e in linea con i principi di correttezza da sempre osservati, come atto di responsabilità e dando un segnale chiaro nei confronti della piazza, l'attuale cda ha richiesto alla parte promissaria acquirente come contropartita economica una cifra minima che è appena superiore a quella corrisposta al momento dell'acquisto del titolo sportivo ottenuto dal Comune nel 2017, dopo la rinuncia del vecchio Acr Messina all'iscrizione al campionato di Lega Pro. In questa sede si tiene a ribadire che la famiglia Sciotto fu peraltro l'unica a rispondere presente alla manifestazione d'interesse e al bando emanato dall'allora sindaco Renato Accorinti. E i consistenti investimenti operati da questa proprietà nell'arco del suo biennio di gestione testimoniano inequivocabilmente la sua buona fede, indipendentemente dagli errori commessi, ai quali si è cercato di porre rimedio immaginando per il prossimo futuro uno staff tecnico-dirigenziale di livello".

"L'attuale proprietà - prosegue la nota - dopo avere formalizzato nella giornata di giovedì 9 maggio un'ultima proposta migliorativa avendo dato come scadenza irrevocabile entro e non oltre sabato 11 maggio, attende fiduciosa una risposta della controparte, consapevole che non sarebbe potuta andare oltre, anche a garanzia della serietà e della solvibilità dei potenziali acquirenti, che avendo garantito gli investimenti e la progettualità necessari per ridare un futuro ambizioso al calcio messinese, non potranno che accettare di buon grado l'offerta al ribasso prospettata nell'ultima pec inoltrata al loro consulente nella giornata di giovedì. Teniamo a precisare - conclude il comunicato dell'Acr - che nessuna richiesta di documentazione è stata avanzata dalla promissaria acquirente e che qualora le trattative proseguissero positivamente la società Acr Messina è pronta a mettere a disposizione tutta la documentazione contabile a supporto della necessaria ricognizione delle attività e passività societarie".

Immediata la replica dell'imprenditore Rocco Arena affidata al legale Carmelo Santoro: "Se lo scopo dichiarato di Acr Messina era quello di fare chiarezza in merito allo stato delle trattative dispiace rilevare che l’effetto sortito è l’opposto. In particolare si rileva che il riferimento alla richiesta avanzata da Acr e che sarebbe 'appena superiore a quella corrisposta al momento dell’acquisto del titolo sportivo' ingenera una rappresentazione della posizione delle parti molto lontana dal vero, a meno che la matematica non sia una opinione. Non si reputa opportuno, in questa sede, andare oltre posto che la serenità delle trattative è condizione essenziale per il raggiungimento di un accordo, che il dott. Arena ricerca con determinazione".

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