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Palermo retrocesso in Serie C, udienza sull'appello rinviata al 29 maggio

Rinviata al 29 maggio la decisione sul caso Palermo presso la Corte d’Appello federale. Il presidente del collegio, Sergio Santoro, si è infatti astenuto dal giudizio a seguito della notizia di stampa che lo vorrebbe coinvolto in inchieste giudiziarie come indagato.

Il Palermo, prendendo atto dell’astensione comunicata in udienza dal presidente della Corte federale d’Appello Sergio Santoro «si rammarica che ancora una volta non sia riuscita ad ottenere tempestivamente risposta alle proprie istanze, per motivi estranei al procedimento in cui si trova coinvolta».

«La decisione del presidente Santoro - si legge su una nota del club - espressamente motivata ai sensi dell’art. 51 cpc ultimo comma (sussistenza di gravi ragioni di convenienza), aggrava ulteriormente la posizione della società, che si trova a subire un ulteriore ritardo nella definizione della vicenda».

Il Palermo annuncia anche che «all’udienza fissata per il prossimo 29 maggio la società, con i propri avvocati ribadirà con forza le proprie ragioni, per fare valere i diritti del club e della città, convinta di potere ribaltare l’ingiusta sentenza del Tribunale federale nazionale».

Questa mattina circa duecento tifosi rosanero si erano ritrovati a Roma, davanti alla sede della giustizia sportiva della Federcalcio, per aspettare il procedimento di appello relativo ai presunti illeciti amministrativi della gestione Zamparini nel triennio 2014-2017.

Gli ultras della società rosanero, punita con la retrocessione in Serie C dalla sentenza di primo grado, hanno intonato cori contro la Lega di Serie B e contro il presidente Mauro Balata, contro il proprietario della Salernitana, Claudio Lotito, e contro lo stesso Zamparini. Esposti anche due striscioni con le scritte "Palermo merita rispetto" e "Ultras" Gli unici puri in un calcio corrotto".

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