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Acr Messina alle prese con le vertenze dei calciatori: sulla lista anche capitan Arcidiacono

Nell'attesa, se non di novità, almeno di qualche segnale di vita da parte di Paolo Sciotto, il tempo scorre inesorabilmente in casa Acr.

Le due settimane di riflessioni e incontri fra le tre realtà calcistiche cittadine, Acr, CdM e Camaro, si sono concluse sostanzialmente con un nulla di fatto. Difficile, del resto, trovare un'unità d'intenti in così poco tempo e quando si galleggia in un mare di confusione e incertezza.

La notturna di Palazzo Zanca aveva acceso qualche timida speranza, non solo per la disponibilità dei tre club a cercare di far ripartire il calcio da una base unica e rinnovata, ma anche perché dalle parole del sindaco, Cateno De Luca, era sembrato un po' a tutti di capire che, da qualche parte, era pronto un sostegno economico di alcuni imprenditori.

Ma la realtà, nel frattempo, è sempre la stessa. Anzi peggio, perché dalla conclusione della stagione è volato via quasi un mese e in casa Acr non si è mossa una foglia. Le uniche novità, in realtà, sono arrivate dalla Commissione accordi economici dell'Lnd, che ha condannato l'Acr a pagare 10.000 euro a Janse, il giocatore olandese arrivato a Messina nella finestra invernale di calciomercato, a cui la società giallorossa non aveva completato le dovute retribuzioni.

Una puntata non isolata, questa, dal momento che a quella di Janse potrebbero seguire anche le vertenze degli altri giocatori (fra cui capitan Arcidiacono, Cocimano e Traditi) che a fine stagione non avevano raggiunto l'accordo con l'Acr per il residuo dei pagamenti.

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