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Emanuela, l'ingegnere messinese nella direzione generale del Parma calcio

Emanuela Andronaco

In una parola, la sua, può essere definita una personalità poliedrica perché tanti sono gli interessi che ha sempre avuto e che continua a coltivare. Dal tennis ai motori. E il pallone, dunque, è solo un microcosmo rappresentativo della sua vita colorata. La trentaduenne messinese Emanuela Andronaco, lavora nell'ufficio della direzione generale del Parma calcio, e non ha mai dimenticato le sue radici: «Mi sono diplomata all'Istituto d'arte a Messina - ha raccontato Emanuela - poi mi sono laureata in Ingegneria edile sempre nella mia città natale, e infine mi sono iscritta al Master internazionale in strategia e pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi con sede tra Parma e San Marino».

Un corso di studi, quest'ultimo, a numero chiuso, che le avrebbe permesso di trasformare la passione per lo sport in un lavoro. Come si evince anche dalla tesi, dal titolo "Smart Stadium all'interno di un paesaggio urbano: il caso Stadio “Ennio Tardini” a Parma": «Per il mio elaborato finale del Master ho cercato di sfruttare e applicare le mie conoscenze nell'ambito dell'Ingegneria. E la finalità dello studio era quella di cercare di ottimizzare gli investimenti per sfruttare al massimo il potenziale di uno stadio in centro città. La posizione strategica, la notorietà e l'affetto della popolazione di Parma nei confronti del club, secondo me, lo potrebbero trasformare in un punto di aggregazione attivo durante tutta la settimana e non solo in occasione del match day».

Questa grande avventura lavorativa con i giallo-blu è iniziata nel 2017. E lei si reputa fortunata: «Ho iniziato 2 anni fa, dopo la promozione in serie B e ho vissuto in maniera emozionante e diretta tutta la stagione culminata con la conquista della serie A. Tutto è partito durante il Master, dove ho avuto la fortuna di entrare in contatto con vari dirigenti sportivi e nello stesso periodo ho ricevuto alcune proposte di stage, fra cui quella del Parma, dove ho iniziato questo percorso come assistente dell'amministratore delegato, ruolo che tutt'oggi ricopro».

La giovane quindi collabora a stretto contatto con l'Ad, affiancandolo nelle attività quotidiane dell'ufficio: «Seguo personalmente - puntualizza - un progetto denominato IV categoria, voluto e sostenuto dalla Figc e dalla Lega calcio, e durante il match allo stadio mi occupo della gestione delle tribune d'onore e autorità e delle aree hospitality».

Ed è grata alla sua famiglia, i genitori che l' hanno sempre sostenuta e i nonni, suoi grandi supporters: «Nonno Piero, grande tifoso proprio della squadra emiliana, e Nonna Lina mi sostengono tantissimo e spesso si mettono in macchina per venirmi a trovare». E poi c' è una figura molto speciale, scomparsa da pochi mesi, nonnina Santa, che quando era bambina era la prima ad accorrere "sulla scena dell'infortunio" quando si sbucciava un ginocchio scorazzando in giro per Acqualadrone.

E aveva ottenuto dalla nipote una maglia celebrativa: «Le abbiamo organizzato una bella festa con tantissime persone. Era felice, le portai una maglia con il numero dei suoi anni, 100». Presente e passato si mescolano senza rotture perché la città dello Stretto fa parte della sua anima. E per il domani non si fanno troppi progetti: «Ho iniziato da poco un'esperienza professionale - conclude - per me nuova, il mio obiettivo attuale è di lavorare con il massimo impegno per poter essere apprezzata dalle persone con cui collaboro e con tutte quelle che incontrerò in questo mio percorso. Sogni ne ho tanti, ma oggi mi sento di concentrarmi più sulla quotidianità che non su quello che potrebbe riservarmi il futuro».

E ovviamente non è mancato un auspicio sulle sorti del calcio messinese: «Una piazza come Messina merita categorie superiori».

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