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Siracusa, 50 anni dopo: Jose e Aldo Mantineo raccontano la serie C

“Azzurro 70/71 – Quello strepitoso viaggio dall’Azteca al Vomero” è il volume realizzato dai due fratelli per l'importante ricorrenza. Ieri al "De Simone" è stata anche stata scoperta una targa celebrativa

Un viaggio per aiutare a fare memoria. Un anno, dalla notte magica del 17 giugno 1970 ai mondiali di Mexico 1970 con Italia-Germania 4-3 al pomeriggio del 6 giugno 1971 allo stadio “Arturo Collana” del quartiere Vomero, a Napoli, dove il Siracusa conquistò una storica promozione in Serie C. Il filo conduttore della vicenda ha il colore azzurro, quello della maglia della Nazionale e quello della casacca del Siracusa. “Azzurro 70/71 – Quello strepitoso viaggio dall’Azteca al Vomero” è il libro scritto a quattro mani dai fratelli Jose e Aldo Mantineo. Il racconto si sviluppa tra volti, storie, misfatti, trame, successi, esplosioni di vivida felicità e di cupa tristezza.

Un omaggio al calcio. Ma un calcio nel quale la maglia ha ancora un valore e un senso per chi la indossa e appassiona i tifosi. Un racconto che, utilizzando due differenti punti di osservazione, guarda a un anno segnato da molti avvenimenti, anche su scala internazionale, che coinvolsero Siracusa (ad esempio l’arrivo dei profughi dalla Libia scacciati da Gheddafi dopo la requisizione di tutti i loro beni). Uno sguardo sul territorio, sulle sue profonde trasformazioni con la chimica “pesante” insediata alle porte di Siracusa, con le sue aspirazioni, i suoi sogni di sviluppo, le sue illusioni e delusioni. Un modo per osservare la trasformazione urbanistica, il cambio dei costumi e dei gusti musicali, i primi passi di un’infrastrutturazione stradale e ferroviaria in Sicilia, ancora oggi, tutt’altro che conclusa.
E due punti di vista: quello di Aldo, bambino di poco più di dieci anni, che “scopre” la dimensione dello stadio, la liturgia delle domeniche votate al dio-palla, il fragore del tifo, l’ebbrezza di andare in trasferta a seguire il Siracusa; l’altro è quello di Jose, un ragazzo di poco più di vent’anni che con il calcio, quello “vero” degli stadi, ha già un rapporto più che collaudato avendo conosciuto la gioia della vittoria e lo sconforto della sconfitta. È una visione molto più matura, rispetto a quello del fratello minore, anche negli affanni universitari e nella passione per la musica. A tenere insieme questi due sguardi differenti c’è papà Nicola, che tiene ancora per mano Aldo e si confronta – a volte anche aspramente – con Jose. Un’originale “lettura”, che porta indietro nel tempo nella consapevolezza dello straordinario valore che ha la memoria. “Rileggere gli errori di ieri, ad esempio, ci aiuta (o dovrebbe aiutarci) a non commetterli ancora – almeno gli stessi – anche in futuro” scrivono i due autori.
E proprio oggi, a cinquant’anni esatti di distanza, ricorre la celebrazione della storica partita del Vomero culminata nella promozione in Serie C del Siracusa alla fine del doppio spareggio contro il Cantieri Navali Palermo risolto soltanto grazie al sorteggio. E ieri al “Nicola De Simone”, prima del fischio di inizio di Siracusa-Aci Sant’Antonio, è stata scoperta una targa celebrativa. Subito dopo i fratelli Jose e Aldo Mantineo hanno donato delle medaglie celebrative ai tre calciatori siracusani protagonisti di quella sfida: il portiere Aldo Fazzino, il difensore Ciccio Conti e l’attaccante Giuseppe Peluso (quest’ultimo era l’unico assente). Consegnata poi una targa al presidente dell’Asd Siracusa Gaetano Cutrufo.

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