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Emergenza neve nel Catanese, circolazione ferroviaria problematica in Sicilia

Il peggioramento, dalla notte scorsa, delle condizioni meteorologiche, ha reso problematica la circolazione ferroviaria in Sicilia. Per le intense nevicate in atto, sulla linea Palermo-Catania la circolazione è sospesa fra Caltanissetta e Lercara diramazione, mentre è ripresa alle 9.00 fra Catania e Caltanissetta. La percorrenza dei treni è limitata fra queste due stazioni. Al momento è interrotta anche la Gela-Canicattì-Caltanissetta. A causa della contemporanea impraticabilità delle strade extraurbane, che rende difficoltoso anche l’intervento dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), non è stato possibile attivare un servizio sostitutivo con autobus.

Traffico rallentato, invece, sulla Palermo-Agrigento, con ritardi fino a 40 minuti. Soppressi, in mattinata, due treni regionali. Attivato il numero verde gratuito 800892021. Fs Italiane invita i viaggiatori a tenersi informati sulla situazione della circolazione dei treni anche attraverso i canali di informazione del Gruppo, visitando trenitalia.com, rfi.it, ascoltando FsNews Radio, o collegandosi a @fsnews_it, il profilo Twitter di Fs.

La neve caduta copiosamente a Caltagirone ha provocato numerosi disagi e un consistente rallentamento nella raccolta dei rifiuti, dovuto all’oggettiva impossibilità o, comunque, alle consistenti difficoltà, da parte dei mezzi appositi, a raggiungere parecchie zone della città. L'Amministrazione comunale invita, pertanto, i cittadini a "tenere conto di questa circostanza eccezionale e a conferire il minor quantitativo possibile di rifiuti per contribuire a mantenere pulita Caltagirone».

E’ emergenza neve in provincia di Catania dove, dalla notte scorsa, le squadre del Comando provinciale dei vigili del fuoco sono impegnate per intervenire su buona parte del territorio a causa di situazioni critiche e di pericolo causate dalle nevicate e dalle temperature particolarmente rigide delle ultime 24 ore. Dalla serata di ieri a oggi sono stati portati a termine oltre 30 interventi di soccorso per automobilisti in difficoltà, o finiti fuori strada dopo aver perso il controllo del proprio veicolo, o coinvolti in incidenti stradali a causa del manto stradale ghiacciato o ricoperto di neve.

In nottata sono state soccorse anche persone che non riuscivano a uscire dalla propria abitazione a causa della neve. Tra i comuni maggiormente colpiti anche quelli danneggiati dal sisma di Santo Stefano, di magnitudo 4.8 sull'Etna, come Santa Venerina, Zafferana Etnea e Acireale. Altre zone interessate dal maltempo sono quelle di Calatabiano, Linguaglossa, Mascali, Piedimonte Etneo, San Pietro Clarenza, Ragalna, Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Ad Adrano è in corso un intervento della squadra del locale distaccamento dei vigili del fuoco per un incidente stradale autonomo di un autoarticolato che trasportava una gru e che si è ribaltato in via Solicchiata, in corrispondenza dell’imbocco della SS121 in direzione Catania. In mattinata è stato attivato anche il Centro di coordinamento dei soccorsi nella Prefettura di Catania.

In Sicilia è corsa contro il tempo per soccorrere mucche e asini rimasti bloccati dalla neve sulle montagne, per portarli in un riparo sicuro e sulle Madonie si cerca di togliere dall’isolamento le aziende agricole con l'impiego dei trattori per rendere le strade percorribili. E' l’allarme della Coldiretti, sulla base del monitoraggio effettuato sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito pesantemente anche la Sicilia dove soprattutto nelle aree montane sta creando disagi notevoli agli agricoltori. Nelle aziende sulle montagne di Collesano, in provincia di Palermo, le tubature di acqua e gas sono congelate e bisogna riscaldarle con mezzi d’emergenza ma - sottolinea la Coldiretti - la situazione è difficile in tutta la Sicilia con gli uliveti di Chiaramonte Gulfi (Ragusa) che rischiano di cedere sotto il peso della neve mentre sui Nebrodi, sui monti Sicani si temono danni per le gelate. Neve - precisa la Coldiretti - anche a bassa quota nelle zone etnee e del messinese e nel Belice.

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