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Mobili, copertoni, eternit: il litorale di Maregrosso a Messina ancora "violentato" dai rifiuti

Le ultime immagini del degrado del litorale di Maregrosso erano dello scorso 16 febbraio. A distanza di venti giorni, non solo non è cambiato nulla ma l'aspetto più incredibile è che si è continuato a scaricare supellettili, materiali inerti e rifiuti di ogni genere in una porzione di territorio che, in teoria, è posta “sotto sequestro giudiziario”. Continuano, dunque, come attestano le eloquentissime immagini inviateci da Elio Conti Nibali, a perpetrarsi i reati ambientali a danno di una delle zone più pregiate, e più violentate, dell'affaccio a mare messinese.

Come si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola, anche ieri ci sono state ditte che hanno ritenuto fosse “normale” depositare copertoni d'auto in disuso, mobili, sedie, materassi, lastre in eternit, in quel tratto di spiaggia che evidentemente è considerato da molti messinesi una discarica a cielo aperto. «Non si può controllare un litorale così vasto», è il ritornello che enti e istituzioni vanno ripetendo da decenni. Ma è una giustificazione all'inerzia e alle omissioni in atti d'ufficio che non regge più.

Proprio mentre stanno andando avanti, anche a buon ritmo, i lavori di costruzione della nuova via Don Blasco, che dovrebbe contribuire a un parziale risanamento del waterfront compreso tra la Falce e Maregrosso, questo ennesimo sfregio alla città è inaccettabile.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola

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