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Furti, rapine e droga a Catania: sette arresti - Nomi e foto

Giro di vite dei Carabinieri a Catania e provincia dove, nelle ultime ore, numerosi sono stati gli arresti per reati inerenti furti, rapine e droga.

I militari della Stazione di Catania Librino hanno arrestato nella flagranza i catanesi
Giovanni Scavone, classe '81, e Giovanni Sciuto, classe '91, poiché ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso.
I due, a bordo di una Skoda Fabia, seguendo un furgone di una ditta di trasporti di Motta Sant’Anastasia fino al centro commerciale “Porte di Catania”, hanno atteso che l’autista scendesse dal mezzo per effettuare le consegne, per poi forzarne il portellone laterale, rubare parte della merce, caricarla in auto e fuggire via.
Gli addetti alla sicurezza del centro commerciale, vedendo quando accaduto mediante le telecamere di sorveglianza hanno dato l’allarme, consentendo alla centrale operativa del Comando Provinciale di piazza Verga di attivare le pattuglie impegnate nel controllo del territorio, tra le quali quella di Librino che ha intercettato e bloccato i malviventi nei pressi di via Plebiscito.
La refurtiva, del valore di circa 2.000 euro, è stata recuperata e restituita all’avente diritto, mentre gli arrestati sono stati relegati agli arresti domiciliari, così come disposto dal giudice in sede di giudizio per direttissima.

Disposto l'arresto anche per il 27enne catanese Giuseppe Caltabiano, ritenuto responsabile dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di spaccio di sostanze stupefacenti.
​Azione lampo eseguita in una delle piazze di spaccio più redditizie del quartiere San Cristoforo da parte degli uomini della Squadra “Lupi” che hanno riconosciuto il soggetto, già gravato da precedenti penali specifici, mentre cedeva in cambio di denaro dello stupefacente.
Prima di procedere al suo arresto, i militari ne hanno comprovato l’attività illecita, fermando a distanza l’acquirente, un impiegato 43enne di Caltanissetta, trovato in possesso di 40 grammi di marijuana.
A quel punto lo spacciatore è stato bloccato con ancora in tasca il denaro incassato dalla cessione della droga.
I carabinieri, dopo aver sequestrato droga e denaro, hanno segnalato l’impiegato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti, per poi associare l’arrestato al carcere di Catania Piazza Lanza.

Denunciato perchè considerato responsabile di ricettazione, inoltre, un cittadino 22enne originario del Gambia, munito di regolare permesso di soggiorno.
Il giovane è stato notato e fermato dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante in via Cosentino mentre girava a bordo di uno scooter Honda SH 50 privo di targa. Gli accertamenti sul mezzo hanno fatto emergere che lo stesso era stato rubato in via Duca degli Abruzzi a Catania il 17 agosto 2018.
Il ciclomotore è stato restituito al legittimo proprietario.

Altri 3 arresti, infine, a Belpasso dove i Carabinieri hanno bloccato Stefano Amore, classe '97, Giuseppe Gullotta, classe '96, e Carmelo Miano, classe '95, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, per rapina aggravata in concorso.
Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura Distrettuale della Repubblica etnea, hanno fatto piena luce sulla rapina commessa il 24 novembre scorso ai danni di un panificio di via Nicolosi a Belpasso.
Intorno alle ore 20:40, tre individui a volto scoperto dei quali uno armato di pistola, facevano irruzione nell’esercizio commerciale dove minacciando di morte i titolari, marito e moglie, si impossessavano dei 200 euro contenuti nella cassa per poi sottrarre, sempre sotto minaccia, altre 140 euro dalle tasche del fratello del titolare che era accorso dal retrobottega.
Gli investigatori dell’Arma, a seguito della denuncia presentata dal titolare dell’esercizio commerciale, acquisendo e analizzando le immagini registrate dalle telecamere attive nella zona teatro della rapina hanno potuto ricostruire il fatto reato orientando le indagini nei confronti degli odierni indagati.
In sede di sopralluogo i militari rinvennero e repertarono una cartuccia calibro 8 a salve inesplosa, verosimilmente caduta dall’arma utilizzata dai rapinatori, che, comparata con un’arma ritrovata in casa di uno degli indagati, è risultata compatibile. A tali elementi si aggiunse l’autovettura, una Fiat 500, notata nelle immagini sostare nei pressi del panificio proprio all’ora del fatto reato, poi risultata di proprietà del padre di uno degli indagati e identica (medesima targa annotata da diversi testimoni) all’autovettura utilizzata in altre due rapine commesse nello stesso territorio.
Le prove acquisite dai Carabinieri, sostenute anche dalla testimonianza delle vittime del reato, hanno consentito al magistrato titolare del fascicolo di poter formare un quadro indiziario che, recepito in toto dal giudice, si è tradotto nel provvedimento restrittivo.

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