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Mazzette all'Anas in Sicilia, ai raggi X anche le strade rifatte per il Giro d’Italia - Nomi e foto

La seconda tranche dell’operazione “Buche d’oro”, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Catania, sta permettendo di portare alla luce un complesso sistema corruttivo all’interno degli uffici dell’Anas etnea, che vede protagonisti da una parte funzionari e dipendenti Anas infedeli e dall’altra imprenditori compiacenti.

Otto tra imprenditori, dipendenti e funzionari Anas sono finiti agli arresti, mentre uno è stato interdetto dalla sua funzione.

I funzionari dell'Anas avrebbero certificato che i lavori erano stati eseguiti a regola d'arte, secondo il capitolato dell'appalto. L'elenco delle opere fatte male è sempre più lungo: tra esse figurerebbe anche la strada che collega Ragalna all'osservatorio Astrofisico di piano Vetore, sull'Etna. Sull'arteria provinciale i cantieri erano passati per via straordinaria in mano ad Anas, grazie a un accordo quadro con la Regione in occasione del Giro d'Italia 2018.

In carcere il geometra Gaetano Trovato, di 54 anni, capo nucleo B del centro di manutenzione dell'area tecnica dell'Anas. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per tre funzionari dell'Ente già coinvolti nel blitz anticorruzione del 20 settembre scorso: Riccardo Carmelo Contino, di 51 anni, Giuseppe Panzica, di 48, e l'ingegnere Giuseppe Romano, di 48.

Arresti domiciliari anche per quattro imprenditori: Salvatore Truscelli, di 56 anni, dell'omonima impresa di Caltanissetta; Pietro Matteo Iacuzzo, di 50 anni, dell'Isap di Termini Imerese (Pa); Roberto Priolo, 48 anni, dell'omonima azienda di Ciminna (Pa), Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell'omonima ditta individuale, di Favara (Ag). Interdetto dai pubblici uffici per un anno, l'ingegnere Antonino Urso, di 39 anni, capo centro manutenzione A dell'area compartimentale Anas di Catania. Ecco le foto degli arrestati.

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