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L'omicidio di Novara, i Saporito dall'Annunziata di Messina al Piemonte: il dolore dei familiari

Daniele e Rosario Saporito, vittima e autore dell'omicidio a Trecate, nel Novarese, hanno fortissimi legami con Messina, come del resto tutta la famiglia. I genitori Francesco e Sara Scimone sono nati all'Annunziata: vivevano da sposati in via Quod Quaeris, vicino alla chiesa dei Marinai, come scrive oggi la Gazzetta del Sud in edicola.

Dal matrimonio tra i due messinesi sono nati tre figli: Rosario, Daniele e Veronica, tutti nati in Piemonte dove Francesco Saporito si è trasferito per lavorare nelle ferrovie. Ma i parenti (fratelli e sorelle) della madre, Sara, vivono a Messina. E la vittima andava orgoglioso di queste sue origini siciliane.

Intanto, ci sono ancora diversi dubbi sull'omicidio che ha sconvolto il piccolo centro di Trecate, nel Novarese, dove Rosario ha ucciso il fratello Daniele con tre colpi di pistola. Il movente appare sempre più chiaro e va ricercato nella gelosia: Rosario Saporito aveva chiuso a gennaio una relazione con una donna residente in provincia di Pavia, ma con il passare dei mesi si era convinto che il fratello Daniele avesse avuto un ruolo nella fine della storia, anche con la complicità della sorella minore Veronica. Una vera e propria fissazione, a quanto pare del tutto infondata

Gli inquirenti stanno però ancora valutando se il gesto dell’omicida sia stato frutto di un impeto d’ira oppure sia stato premeditato. A dare corpo alla ipotesi della premeditazione c'è il fatto che Rosario, che non ha il porto d’armi, si sia procurato la pistola nei giorni precedenti e abbia atteso in casa armato il rientro del fratello all’ora di pranzo.

"Volevo suicidarmi ma non ne ho avuto il coraggio": ha detto Rosario raccontando agli inquirenti le ore della fuga. L’uomo si è costituito al Comando provinciale dei carabinieri di Novara: nello zainetto aveva ancora l’arma da fuoco, una 921 Parabellum modificata, senza alcuna matricola, con cui aveva freddato con almeno tre colpi il fratello. Proprio sulla provenienza dell’arma stanno indagando gli investigatori: la pistola, per questo motivo, è stata inviata al Ris di Parma per comparazioni con la banca dati.

Il cugino Giuseppe Scimone, ha ricordato Daniele: "Era una persona speciale, solare, che ti "abbracciava" con un sorriso. Come lui, anch'io ho girato l'Italia per lavoro e ciclicamente ci raccontavamo le nostre esperienze. Con lui, la sorella Veronica e mia zia, soprattutto in estate o nelle feste più importanti, era abituale riunirsi a messina.

Mentre la sorella di Daniele, Veronica, ha sfogato il suo dolore su Facebook: "E' un dolore troppo forte da sopportare. Daniele sarà sempre con noi"

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