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Traffico di droga dalla Colombia a Messina, chiusa l’inchiesta: le foto degli indagati

Un traffico internazionale di droga pesante e leggera che aveva come terminale la “piazza di spaccio” messinese, e addentellati in diversi paesi europei e del Sudamerica. L’inchiesta “Cafè Blanco” che adesso è chiusa parla di tutto questo. Adesso in Procura hanno tirato le somme e si preparano al processo.

Era un gruppo di trafficanti che ebbe la sua prima “scintilla” dietro le sbarre, nel carcere di San Cataldo, a Caltanissetta, dove nel 2014 entrarono in contatto il capo della banda, il catanese Salvatore Alfio Zappalà, e il dominicano Carlos Ramirez De La Rosa, intermediario coi narcos colombiani, e il messinese Antonino Di Bella, punto di riferimento per i traffici in riva allo Stretto e per alcune consegne.

Dopo mesi di “ascolto” venne fuori un’organizzazione che oltre a Zappalà, considerato “vicino” al clan mafioso dei Laudani a Catania, Ramirez e Di Bella, aveva inglobato la compagna del 35enne dominicano, la cubana Magalys Sanchez Hechevarria; il braccio destro di Zappalà, il catanese Carmelo Antonio Sangricoli; la compagna di Di Bella, la messinese Tindara Bonsignore, diventata a sua volta “corriere” per la concomitante detenzione in carcere dello stesso Di Bella; la compagna di Zappalà, Angela Desiree Settipani, originaria del Siracusano, che di fatto coordinava una rete di pusher composta da Federica Di Grande, Pasquale Interlando, Antonino Spinali (tutti siracusani) e Luigi Mariutti, originario del Catanese.

Tutti, ad eccezione del dominicano Carlos Ramirez De La Rosa che è detenuto all’estero e per il quale la Procura ha richiesto l’estradizione, hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

 

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