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Flash mob sonoro in tutta Italia come terapia anti-Coronavirus, a Tusa musicisti in balcone

"Canta che ti passa". L'Italia dei social chiama e i quartieri deserti si accendono attraverso migliaia di persone che si danno appuntamento fuori dai balconi, per intonare in coro canzoni e condividere ore di socialità nonostante l'isolamento del Paese. Da Nord a Sud, tutti rigorosamente rinchiusi in casa, ma comunque insieme. E con la musica come terapia contro la paura del Covid-19. Quella dell'inno di Mameli prima di tutti.

La musica spezza le paure e diventa occasione di partecipazione al tempo del coronavirus. Unico problema evitare gli assembramenti e restare in casa. A Tusa, un piccolo borgo dei Nebrodi nel Messinese, la soluzione è stata trovata. I musicisti hanno eseguito i brani affacciandosi alle finestre oppure ai balconi. E hanno suonato per un pubblico che ha ascoltato allungando la testa dietro le tendine.

A escogitare questa esecuzione, che rispetta le prescrizioni del governo e le regole di cautela, sono stati i componenti dell'associazione musicale "Vincenzo Bellini" pronti a raccogliere e attuare una proposta del sindaco Angelo Tudisca. Oggi pomeriggio, dopo la messa che il parroco don Fabrizio celebra con una diretta Facebook, si è dato vita al flash mob sonoro "Ovunque tu sia" lanciato dalla street band "Fanfaroma". Il concerto dai balconi ha avuto come protagonista tutti quelli che hanno uno strumento in casa e sono in grado di usarlo. Più che le note li unirà lo slogan scelto dalla band: "Suoniamo insieme anche se lontani".

Gli allievi della classe di formazione corale del professore Michele Amoroso del conservatorio "Corelli di Messina" sono Giusy Costa con la figlia Giulia, Elena Venuti, Emanuele Collufio, Biagio Vitale, Caterina Frisina, Gaetano Bommarito.

 

 

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