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"Come d'Incanto", a Messina preghiere e commozione in memoria delle 29 vittime

Palloncini bianchi in volo, il ricordo di quei trenta anziani ospitati nella casa di riposo “Come d'Incanto”, il focolaio che ha fatto più vittime durante l'emergenza Covid-19 nel Messinese. Le preghiere e le parole di mons. Giovanni Accolla hanno “benedetto” la ripartenza della struttura di via Primo Settembre.

La lettura dei nomi delle 29 persone che non ce l'hanno fatta ha commosso i parenti e la titolare Donatella Martinez, così anche gli operatori che con tanta passione, anche nelle ore più “calde”, hanno dato il massimo per cercare di salvare il salvabile in attesa di un intervento delle istituzioni richiesto a gran voce, ma probabilmente giunto in ritardo.

Accanto ad Accolla, durante la liturgia ai piedi della casa di riposo, anche mons. Giacinto Tavilla e l'assessore comunale Massimiliano Minutoli. In realtà la struttura, dopo il via libera dell'Asp, aveva riaperto i battenti lo scorso 2 maggio, ma una successiva “ricaduta” da coronavirus di tre operatori (in isolamento domiciliare) e un ospite (ora alla clinica “Cappellani) aveva rallentato il cammino graduale verso la normalità. Man mano sono stati comunque consentiti gli accessi all'utenza nelle sale allestite, al cui interno adesso si trovano 16 ospiti.

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