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Messina, manifestazione "Rete No Ponte" in piazza: "Infrastrutture che servano davvero"

Arrivano alla spicciolata gli attivisti della Rete No Ponte che tornano in piazza a Messina per chiedere servizi infrastrutture e la messa in sicurezza dei territori, ma anche che i soldi del recovery found siano destinati per le esigenze del meridione. Sotto un cielo grigio che minaccia pioggia qualche centinaio di manifestanti di tutte le età si ritrovano a Piazza Unione tra bandiere e cartelloni. "Siamo ancora in piazza nonostante venti anni di battaglie" esordisce Massimo Camarata della Rete no ponte. Dice che quanto si affermava prima è ancora attuale. Occorre tornare in piazza perché " nel dibattito tra tunnel e ponte quello che abbiamo potuto capire è che non si è parlato di come infrastrutturare il sud, di cosa serve e tutti questi soldi dell'Europa non si sa bene come saranno spesi".

Al sud invece serve "la cura e la messa in sicurezza dei territori, infrastrutture di prossimità, i trasporti". Uno degli attivisti che da più tempo è impegnato nella rete no ponte è Gino Sturniolo. "La ragione di questa manifestazione - dice - è per dire che vogliamo tutte quelle infrastrutture che servono davvero quindi la messa in sicurezza del territorio, edilizia scolastica, sanità, asili, scuole, cioè tutte le infrastrutture diffuse sul territorio che sono utili finché si possa innescare un processo di innovazione".

Alla manifestazione, indetta da Rete no ponte, hanno aderito la Rete dei comitati territoriali siciliani, USB, Rifondazione comunista Messina, Antudo, Legambiente Messina, Cambiamo Messina dal basso, Spazi sociali Catania, Centro sociale Anomalia di Palermo, Centro sociale ex carcere di Palermo, Partito comunista italiano, comitato contro la discarica di Arnicci, Potere al popolo e Si Cobas.

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