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La crisi del Covid non risparmia le vie dello shopping di Messina: le immagini di un deserto urbano

Il deserto avanzava già da anni, si prendeva man mano pezzi di territorio, all’interno di un sistema economico strangolato dalla crisi decennale e dai fenomeni, sempre più vasti e inquietanti, dell’usura e del racket. Il Covid è piombato dall’alto come il Ghibli, il vento infuocato che sconvolge e rimodella le dune di sabbia.

Ma davvero nulla sarà più come prima e chi se ne rende conto ora ha un vantaggio rispetto a chi sa solo stracciarsi le vesti e piangere su un passato che non ritornerà più. In tutte le principali città europee e italiane si è aperto, ormai da settimane, un dibattito tra economisti, urbanisti, architetti, ingegneri, esperti di ambiente e amministratori comunali. I centri urbani stanno agonizzando.

Il quadrilatero di Messina che comprende quelle che erano fino a pochi anni fa le vie dello shopping, le parallele e le perpendicolari al Viale, è l’immagine, terribile e desolante nella sua cruda realtà, della desertificazione. Basta farsi un giro tra le vie Maddalena e Risorgimento, dei Mille e Giordano Bruno, dove a una vetrina coraggiosamente, anzi miracolosamente ancora aperta, ne seguono due chiuse, con le saracinesche abbassate e con i cartelli di vendesi e affittasi in bella mostra.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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