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Etna, strade ricoperte di cenere lavica nel Catanese: Musumeci chiede stato d'emergenza

E’ emergenza cenere lavica sui paesi del versante Est dell’Etna dove strade e spiagge sono colorate di nero per la presenza di cenere e lapilli 'precipitati' da un’alta nube eruttiva emessa dal cratere di Sud-Est durante l’ultima fase parossistica. Il vulcano è 'irrequieto' dallo scorso 16 febbraio e dà spettacolo con eccezionali fasi di 'fontana di lava' e colate che illuminano la parte sommitale del vulcano attivo più alto d’Europa.

Fenomeni affascinanti che restano confinati ad alta quota, non impattando sui paesi e sui cittadini che vivono alle pendici dell’Etna. Lo stesso non è con l’emissione di cenere lavica che cade copiosa e che crea forti disagi alla popolazione e gli Enti locali costantemente impegnati sul fronte dalla pulizia e rimozione e anche sanitaria, per l’impatto sul sistema respiratorio di pulviscolo lavico. L’attuale emergenza non riguarda Catania e il suo aeroporto perché il vento ha sospinto la nube eruttiva verso il versante orientale della struttura vulcanica.

Intanto il governo regionale dichiara lo stato di crisi regionale e chiederà a Roma lo stato di emergenza per le decine di Comuni raggiunti dalla cenere dell’Etna. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo un incontro con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Stamane, intanto, una ulteriore fontana di lava e la ricaduta piroclastica sui Comuni del versante Est, in particolare Sant’Alfio, Giarre e Mascali, ha reso la situazione ancora più critica. La Protezione civile regionale ha già attivato i suoi funzionari della sede di Nicolosi e Catania per effettuare dei monitoraggi e sopralluoghi.
Il presidente Musumeci ha annunciato una prima erogazione di un milione di euro a favore dei Comuni colpiti e l’avvio delle procedure per l’acquisto di ulteriori mezzi idonei alla asportazione della cenere, da tenere a disposizione dei sindaci in caso di necessità. Al tempo stesso il governatore ha affidato all’assessore alla Salute Ruggero Razza il compito di verificare con le istituzioni sanitarie nazionali se la cenere vulcanica possa costituire pregiudizio alla salute delle persone che ne vengono a contatto. “È solo un eccesso di prudenza -puntualizza Musumeci- ma, come si sa, la prudenza non è mai troppa”.

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