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Protesta (con bara) dei ristoratori sui luoghi del Commissario Montalbano

Sul set della fiction tv anche teatranti e altre categorie

Per inscenare la loro protesta hanno scelto uno dei luoghi più conosciuti della Sicilia, la casa sul mare del Commissario Montalbano resa famosa dalla fiction televisiva. Davanti a quella terrazza affacciata sulla costa ragusana, dove il personaggio di Camilleri medita sulle sue indagini davanti a un piatto cucinato dalla fida Adelina, circa duecento ristoratori hanno partecipato a un flash mob per sollecitare la riapertura delle loro attività. L’iniziativa, alla quale hanno partecipato anche teatranti, operatori del mondo dello spettacolo, del settore turistico e del wedding, si è svolta a Punta Secca, la frazione marinara di Santa Croce Camerina. A promuoverla è stato il CoRiSicilia, movimento lanciato dagli operatori del settore per protestare contro le chiusure.

Tra chi ha aderito anche lo chef stellato Ciccio Sultano, titolare di un noto ristorante ai piedi del Duomo di Ragusa Ibla, che definisce senza mezzi termini una "persecuzione» quella ai danni della sua categoria. «Che pazzia è - si chiede - permettere a un cinema di aprire al chiuso e vietarlo a un ristorante? Io non ho posti all’aperto, non ho lo spazio per sistemare un dehors e quindi devo tenere ancora chiusa la mia attività. Perché usare due pesi e due misure? «. Tante le postazioni organizzate dai partecipanti all’iniziativa, ognuna simbolo di un’attività colpita: da una tavola imbandita con tranci di pizza a un manichino che indossa un abito da sposa fino ai letti di un B&B, .

I manifestanti hanno formato anche un corteo dietro a una bara, celebrando un funerale per «la morte delle partita Iva». Ad andare in scena sul set utilizzato dalla produzione televisiva del commissario Montalbano anche la compagnia teatrale Godot, davanti ad alcune sedie girate di spalle. «Un popolo che non aiuta e non favorisce il suo teatro se non è morto, è moribondo» dice Federica Bisegna, uno degli animatori della compagnia, citando Federico Garcia Lorca. «Abbiamo scelto i luoghi di Montalbano perché hanno un forte contenuto simbolico - spiega Giuseppe Fiaccavento, portavoce del Cori e tra i promotori dell’iniziativa - e non ci fermiamo: vogliamo incontrare il presidente della Regione, Nello Musumeci. Chiediamo che il governo nazionale e quello regionale si facciano carico delle difficoltà atroci di un settore che è trainante per l’economia dell’isola e che sta pagando un prezzo più alto degli altri».

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