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Sindaci in piazza a Roma. Orlando: "Chiediamo rispetto". Falcomatà: "Riformare il ruolo"

Oltre 600 i primi cittadini italiani per chiedere maggiore attenzione della politica nazionale

"Ora basta con il tiro a bersaglio sui sindaci. Non possiamo agire solo quando accadono ingiustizie eclatanti. Non aspettiamo che il prossimo di noi finisca sui giornali per responsabilità che non ha e che non può controllare. La misura è colma, chi fa il sindaco non può continuare a caricarsi di immani responsabilità senza nessuna tutela. È il momento di riformare questo ruolo, i sindaci di tutta Italia lo stanno chiedendo, il Parlamento e il Governo non possono voltarsi dall'altra parte". È quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria, delegato al Mezzogiorno e alla Coesione Territoriale di Anci, Giuseppe Falcomatà, partecipando a Roma alla manifestazione nazionale promossa dall'associazione nazionale dei Comuni Italiani. Complessivamente sono oltre 600 i sindaci che hanno preso parte all’evento organizzato per sollevare l'attenzione della politica nazionale sul tema delle tutele da riconoscere al ruolo dei sindaci, che si stanno confrontando in queste ore per elaborare una serie di proposte correttive, da far pervenire a Governo e Parlamento, che consentano loro di continuare a lavorare per le comunità in un clima di maggiore serenità.

È intervenuto anche il presidente di Anci Sicilia e sindaco di Palermo Leoluca Orlando. "Dignità per i sindaci, servizi per i cittadini. Chiediamo rispetto, di non essere chiamati a rispondere per le responsabilità di altri. Non chiediamo impunità ma che venga rispettato il principio della responsabilità individuale e personale. Con i sindaci di tutta Italia diciamo che bisogna tornare alla finanza derivata, occorre che lo Stato si faccia carico, soprattutto in realtà come la Sicilia, del cattivo funzionamento di quel servizio di riscossione che dipende proprio dallo Stato. Il comune di Palermo, negli ultimi anni, ha dato un miliardo di imposte da incassare dopo avere accertato l'evasione ricevendone in cambio soltanto 300 milioni. Chiediamo che la differenza sia a carico di chi è responsabile, l’agenzia delle riscossioni che adesso è Agenzia delle Entrate. Non si facciano pagare ai sindaci e ai comuni le responsabilità che dipendono da un riscossore che dipende dallo Stato".

Dopo la manifestazione una delegazione di sindaci guidata dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e dal presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, è stata ricevuta questa dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi a Palazzo Chigi.
I sindaci, sottolinea una nota dell’Anci, hanno rappresentato al presidente le motivazioni che li hanno portati a scendere in piazza oggi per chiedere maggiore rispetto nei confronti del ruolo e del lavoro dei primi cittadini, confidando nella proficua collaborazione con il Governo e con i suoi ministri rispetto alle proposte che saranno discusse in Consiglio Nazionale oggi e successivamente depositate all’attenzione del Governo e del Parlamento.

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