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L'Etna torna a ruggire, forti esplosioni e fontane di lava. Musumeci: "E' calamità nazionale"

Torna a farsi sentire e vedere l'Etna con una fontana di lava, forte esplosioni e emissione di cenere lavica dal cratere di Sud-Est. Lo rileva l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania che registra un aumento dell’ampiezza del tremore, che raggiunge valori alti. L’attuale fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa, al momento, non impatta sull'operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini.

Musumeci chiede il riconoscimento di calamità nazionale

«Una nuova e fittissima pioggia di cenere vulcanica sta cadendo su molti comuni del versante ionico siciliano, Giarre e Riposto in particolare. Mentre ancora i boati del Vulcano, dove è in corso l’ennesimo evento parossistico, non si placano, sono già evidenti i danni enormi che lapilli e cenere stanno provocando. E domani sarà, di nuovo, conta dei danni». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«L'abbiamo detto e ripetuto - aggiunge il governatore - non si tratta di un fenomeno sporadico, questi "episodi» sono sempre più frequenti e non possono essere gestiti come occasionale emergenza. E’ necessario che la Protezione civile nazionale ed il governo di Roma facciamo un ulteriore sforzo finanziario e intervengano su Bruxelles affinché l’Unione europea - sottolinea Musumeci - riconosca finalmente questo fenomeno come calamità nazionale e autorizzi un Piano che ci consenta di dare risposte immediate e congrue a sindaci e cittadini, ancora oggi costretti da sette mesi ad affrontare una emergenza che è diventata routinaria».

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