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Concorsi truccati a Palermo, indagato il chirurgo del Policlinico Giuseppe Navarra NOMI

Avrebbero truccato concorsi per professori ordinari e ricercatori universitari al Policlinico "Paolo Giaccone" di Palermo: i carabinieri del Nas hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di un ex professore e direttore del dipartimento di chirurgia del Policlinico, ora in pensione e della figlia, chirurgo plastico all’ospedale Civico di Palermo.

Notificati anche provvedimenti d’interdizione ai pubblici uffici, per la durata di 12 mesi, con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, a 11 indagati. Altre dieci le persone indagate in stato di libertà. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.

I nomi degli indagati

I due arrestati stamane nell’ambito dell’operazione del Nas dei carabinieri sui concorsi truccati al Policlinico di Palermo sono l’ex ordinario di Chirurgia, Gaspare Gulotta, 71 anni, e la figlia Elena, anche lei medico al Civico di Palermo. Entrambi sono ai domiciliari.

Il figlio dell’ex professore, Leonardo Gulotta, che all’epoca dei fatti prestava servizio al Policlinico di Messina e in atto è dipendente del Policlinico di Palermo, risulta tra le persone alle quali è stato notificato l’obbligo di presentazione e interdizione per 12 mesi. Tra i destinatari del provvedimento c'è anche Giuseppe Maria Antonio Navarra (nato a Catania, 56 anni), professore ordinario di Chirurgia e in servizio al Policlinico "Gaetano Martino" di Messina.

Gli altri sono: Adelfio Latteri; Ludovico Docimo (nato a Napoli, 61 anni); Giuseppe Salamone; Antonino Agrusa (nato a Cinisi, 53 anni); Giuseppe Di Buono; Vittorio Altomare (nato in provincia di Cosenza, 68 anni); Roberto Coppola (nato a Roma, 69 anni); Giuseppina Campisi (nata a Sciacca, 56 anni) e Pio Sciacca.

Interdizione per 11

Degli undici destinatari del provvedimento d’interdizione, cinque sono al Dipartimento del Policlinico (un ex ordinario, un ordinario in servizio, un professore associato, un ricercatore, un infermiere); un altro è ordinario e direttore del dipartimento di Discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche; uno è appunto Leonardo Gulotta, il figlio dell’ex professore universitario e direttore del dipartimento di Chirurgia del Policlinico; quattro, tra cui Navarra, sono professori ordinari di Chirurgia in servizio nelle Università di Roma (Campus Bio-Medico), Napoli (Vanvitelli) e Messina. Hanno inoltre ricoperto le funzioni di presidenti e membri di commissioni nell’ambito di diversi concorsi universitari.

L’inchiesta: il "patto di alternanza"

E' partita nel giugno del 2019, quando un medico del Policlinico di Palermo ha presentato una denuncia nella quale segnalava comportamenti illeciti del direttore di un dipartimento dell’ospedale che avrebbe influenzato un concorso universitario per la nomina di un ordinario. Secondo i carabinieri del Nas di Palermo, gli indagati alteravano il naturale esito dei concorsi, nell’ambito di un "patto dell’alternanza": i candidati erano legati a uno o all’altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini.

I metodi utilizzati: le lettere da distruggere

Influivano sia sulle modalità dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli, sia nella raccolta di informazioni destinate a rimanere segrete con la collaborazione di membri delle commissioni, oltre che sui punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie o inserire, nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento. Fino a ricorrere all’invio di lettere, di cui veniva raccomandata l’immediata distruzione dopo la lettura, nelle quali venivano segnalati i candidati di gradimento.

Il ruolo del dirigente

Dalle investigazioni erano successivamente emersi gravi indizi di colpevolezza nel confronti del Dirigente il quale, grazie alla sua posizione e ricorrendo alla collaborazione di altri medici fra cui la figlia, nonostante non fosse stato presente, veniva ufficialmente inserito in equipe nei registri informatici del Policlinico di Palermo, attestando falsamente la sua partecipazione ad interventi chirurgici, compiuti in realtà da altri medici. Inoltre, essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di intra-moenia interna, risulterebbe essersi appropriato di somme di denaro per visite a pazienti senza riversare all’Azienda Sanitaria la percentuale ad essa spettante. Infine il medico, utilizzando la propria rete di relazioni, avrebbe usato la sua influenza su alcuni sanitari compiacenti per far rilasciare ai suoi due figli, entrambi medici, delle false attestazioni di malattia.

Le false lesioni personali alla figlia del dottore

Un uomo è stato accusato ingiustamente di lesioni personali alla ex moglie grazie alla falsa certificazione fornita dal padre di lei, cioè proprio l'ex professore universitario e dirigente in pensione del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. A sostenerlo sono i carabinieri del capoluogo siciliano, che hanno eseguito le due ordinanze di custodia cautelare. La vicenda è una di quelle emerse nel corso dell'indagine.

L'infermiere assenteista

Nel contesto si evidenzia, seppur per condotte autonome, anche la vicenda dell'infermiere del Policlinico, il quale con modalità fraudolente avrebbe attestato falsamente la propria presenza in servizio presso la sede lavorativa nonché, in una occasione, avrebbe prelevato dei medicinali dalla farmacia di un reparto della struttura sanitaria per cederli ad una terza persona.

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