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In Sicilia migliaia di letterine per Babbo Natale ricevute da Poste: il regalo più bello?... nella pancia della mamma!

“Per anni, ho raccolto le letterine direttamente nelle case e nelle scuole. Oggi è una grande emozione per me averle anche qui”. Così Giuseppe De Salvo, 66 anni, che per oltre 30 anni è stato portalettere e oggi per Poste Italiane è addetto allo smistamento nel Centro di via Olimpia a Messina, ha commentato la visita di bimbe e bimbi della scuola “L’allegra brigata” di via Panoramica.

Giuseppe ha dismesso i panni del postino per lavorare in produzione, dove tra pacchi e corrispondenza in questi giorni transitano anche le innumerevoli e immancabili letterine di Natale, che dagli uffici postali o dalle cassette di impostazione finiscono al centro di distribuzione di via Olimpia per partire verso il Polo Nord. E quando Giuseppe le intercetta sorride, perché gli piace l’idea di “mettere in viaggio, nel senso letterale del termine, i sogni e i desideri dei più piccoli. Ma ancor più emozionante è quando le letterine le prendi dalle loro manine e le metti nel sacco – ammette -. In quel momento, gli occhi dei bambini brillano di una luce rara e ti trasferiscono tutta la loro emozione. Si affidano a te e si fidano di te”.

Per questo oggi Giuseppe non si è lasciato sfuggire l’occasione di accogliere personalmente gli alunni della scuola. Circondato dai piccoli entusiasti e impazienti, si è trovato a raccogliere decine di buste colorate e in un momento di festa ha così riempito la sua sacca con l’aiuto della responsabile del centro Benedetta Cortese. “Custodire i vostri desideri è una grande responsabilità – ha detto alla piccola platea emozionata -. Mi metto subito a lavoro per farli arrivare a destinazione”.

Al pari dei bambini che hanno incontrato Giuseppe, sono centinaia i piccoli messinesi che hanno messo per iscritto i propri desideri e le proprie speranze per il futuro. Scritte di proprio pugno o con l’aiuto dei genitori, le richieste, le passioni e le aspirazioni dei piccoli sono state affidate alle cassette rosse di impostazione, agli sportelli dei 204 uffici postali della provincia e naturalmente ai postini di Poste Italiane affinché venissero recapitate in tempo al Circolo Polare Artico.

E tra le letterine dei piccoli messinesi ci sono anche le richieste di due sorelline, di 7 e 4 anni, che su altrettanti fogli di carta uguali, a Babbo Natale fanno delle richieste, citandosi a vicenda, ma anche dei ringraziamenti speciali. Quello che vorrebbe Alessia, infatti, e di poter “cantare e fare le foto insieme alla mia sorellina. E ti ringrazio tanto a te e a Gesù – aggiunge – per avermi già fatto un bellissimo regalo che sarà per tutta la vita che la mia mamma porta nel suo pancino”. Le musichette che comporranno, prosegue la secondogenita Miriam, le farà sentire “al mio fratellino o sorellina che sta per arrivare!”.

Il desiderio di famiglia e di normalità è evidente, soprattutto dopo gli anni segnati dalla pandemia, in cui il Covid era entrato anche nelle case e nei testi delle lettere di Natale. Sono molti, infatti, i piccoli che decidono di raccontare di sé, dei familiari e delle iniziative organizzate a scuola. Che contenga un dettagliato elenco di giocattoli o il desiderio di un animale domestico, un cenno alla propria passione o alla squadra del cuore, ogni letterina include sempre qualche parola di affetto nei confronti del vecchio barbuto, come quella di Alessia, che conclude con: “Grazie tanti baci”.

Il desiderio più grande: la pace nel mondo

Giocattoli, sogni e desideri. Salute per i propri cari e un regalo anche per i bimbi meno fortunati. Ma è la pace quella che i piccoli chiedono per questo Natale. I più piccoli sembrano avere molto chiaro il mondo che vorrebbero, ovvero senza guerra!

Sono migliaia le letterine scritte da bambine e bambini di tutta la Sicilia e transitate dai canali di Poste Italiane nel corso del mese di dicembre. Sentimenti di affetto e di fiducia incondizionati, quelli che i più piccoli rinnovano al vecchio barbuto che vive al Polo Nord. Nelle loro letterine scritte rigorosamente ancora a mano, c’è tutta la loro necessità di continuare a sognare e sperare in un mondo migliore.

Le cassette rosse sparse per le città, i 769 uffici postali dell’Isola e gli immancabili postini e postine hanno accolto le buste colorate, i disegni e le parole dei più piccoli, scritte di proprio pugno o con l’aiuto dei genitori.

Tra le lunghe, dettagliate e spesso illustrate liste di giocattoli sorprende (ma forse neanche troppo) trovare i grandi classici che hanno fatto divertire generazioni di bambini: dai pattini alle costruzioni, dai trenini alle macchine fotografiche, passando per colori, bambole e macchinine. C’è anche chi desidera un animale domestico o chiede qualcosa relativo alle proprie passioni scientifiche o alla squadra del cuore.

Ma il vero filo rosso che si ritrova nella maggior parte delle missive non ha a che fare con i doni materiali, anzi. “Caro Babbo Natale, quest’anno non voglio niente per me ma solo che finisca la guerra in Ucraina”.

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