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In Cattedrale i funerali di Biagio Conte, l'addio di Palermo al suo ultimo santo

Il giorno dell'addio. Si stanno svolgendo in cattedrale i funerali di Biagio Conte. La cerimonia, officiata da mons. Corrado Lorefice, alla presenza di una folla commossa e raccolta in preghiera per salutare l'ultimo santo di Palermo. In prima fila siedono i genitori di fratel Biagio, Giuseppe e Maria e, al loro fianco, le sorelle Angela e Grazia con le rispettive famiglie.
Tantissime le autorità presenti: tra queste il presidente della Regione Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, il vicepresidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola e il presidente della commissione Antimafia dell’Ars Antonello Cracolici.

Fin dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe file all’esterno della chiesa madre palermitana per rendere omaggio al missionario laico, fondatore 30 anni fa della Missione di speranza e carità, la cittadella dei poveri. Davanti al feretro, in tantissimi sostano per alcuni istanti o si inginocchiano davanti alla semplice bara di legno chiaro, su cui è stato poggiato un Evangelario, che accoglie la salma del missionario laico considerato l’angelo dei poveri. In poche ore ogni angolo della cattedrale, che normalmente può ospitare 1400 persone, si è riempita e una moltitudine di gente si è raccolta anche all’esterno dove, sul sagrato, è stato allestito un maxi schermo per consentire a tutti di seguire la cerimonia. Anche all’interno sono stati collocati due schermi nelle navate laterali.

Ieri sera la veglia celebrata da mons. Corrado Lorefice, sempre nella chiesa madre dei palermitani, preceduta da una partecipatissima fiaccolata attorno alla salma dell’angelo dei poveri sistemata in una semplice bara in legno chiaro. E la promessa del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, di intitolare una strada vicina alla Missione di speranza e carità, Via Fratel Biagio, al missionario laico morto giovedì scorso.

Un lungo applauso è partito stasera in cattedrale, a conclusione della veglia, quando il vescovo ha messo in connessione gli anni delle stragi, l’uccisione di padre Puglisi, la visita del Papa del 2018 a Brancaccio e alla Missione di speranza e carità e la cattura di Messina Denaro: «Una giornata straordinaria», ha ripetuto don Corrado Lorefice, invitando tutti all’impegno per la città degli uomini e per la giustizia, seguendo l’esempio di Biagio Conte.

L'arcivescovo ha infatti ricordato la visita di Papa Francesco a Palermo nel 2018 per il 25esimo dell’uccisione di padre Pino Puglisi: «Non ha visitato i Palazzi, ma le strade, ha incontrato i giovani, Brancaccio, la Missione di speranza e carità dove ha condiviso il pranzo con i poveri e i bimbi». C'era anche Fratel Biagio. «Siamo andati a San Gaetano a Brancaccio - ha detto - nella piazza dove è stato ucciso padre Pino il 15 settembre 2018. In serata prima di ripartire, pur stanco, si è fermato davanti alla Stele di Capaci».

Il vescovo ha poi ricordato che «qui, in questa cattedrale Biagio è stato battezzato il 16 ottobre 1963». Fuori il cartello «Santo subito» e Lorefice commenta: «Se è volontà di Dio certo, ma la sua vita dice a noi tutti 'Santi subito', perché tutti battezzati».

 

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