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Il covo di Messina Denaro e il sospetto che sia stato ripulito: solo gioielli e scatole vuote. Sequestrata casa della mamma di Bonafede

Ora si confida molto - per comprendere a pieno la valenza della scoperta - sui rilievi scientifici affidati al Ris di Messina per scovare tracce biologiche e soprattutto impronte digitali. Si continua anche oggi. Il locale blindato - che gli investigatori definiscono anche "stanza riservata" - un rifugio sicuro, ma temporaneo, individuato ieri, intorno a mezzogiorno, a Campobello di Mazara, in via Maggiore Toselli, nel centro del paese, finora ha riservato probabilmente meno di quanto ci si aspettasse: gioielli, argenteria, scatole vuote.

La palazzina è vicina alla casa di vicolo San Vito dove Matteo Messina Denaro ha passato gli ultimi sei mesi della sua latitanza. Anche qui continuano le ricerche, così come negli immobili di Andrea Bonafede che ha prestato la sua identità al padrino.
Il bunker è all’interno dell’immobile di una palazzo a due livelli, al piano terra nel quale si accede facendo scorrere il fondo di un armadio.

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