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L'Etna erutta ancora, dopo la pioggia di cenere riapre l'aeroporto di Catania

A partire dalle 9 lo scalo aeroportuale di Catania torna operativo e le operazioni di volo sono ripristinate, «con iniziali limitazioni». Potranno «verificarsi ritardi». Lo riferisce la società di gestione dell’aeroporto di Catania dopo la sospensione dei voli causata della cenere vulcanica prodotto dall’eruzione dell’Etna. Secondo il bollettino del sito dell’Osservatorio etneo, non viene prodotta più alcuna nube di cenere.

Appena sette ore di attività dell’Etna hanno mandato in tilt il sistema dei collegamenti da e per la Sicilia. Gravi i disagi per chi aveva programmato un viaggio per godere della primavera mediterranea e, invece, a parte il clima decisamente autunnale, ha dovuto sobbarcarsi anche diverse ore in pullman, tutt’altro che gradevoli. Nella mattinata di ieri, infatti, l’aeroporto di Fontanarossa ha chiuso. La pioggia, mista a materiale piroclastico, cenere, prevalentemente, ma anche sabbia del Sahara, non garantiva più condizioni di sicurezza sulla pista, in fase di atterraggio e decollo. Tutte le operazioni di volo sono state, quindi, sospese precauzionalmente fino alle 9 di lunedì 22 maggio.

Si consiglia a coloro che devono mettersi in viaggio di aggiornarsi sul sito www.aeroporto.catania.it o sui profili Facebook e Twitter o tramite le compagnie aeree di riferimento. Decine di voli, in una domenica che prevedeva migliaia di transiti, sono stati cancellati o dirottati su Palermo, Trapani e Comiso, con prevedibili disagi per i passeggeri.

Colata dal cratere Sud-Est, flusso verso Monte Supino

Intanto sul Vulcano a è presente una colata lavica che fuoriesce dal Cratere di Sud Est, con il flusso lavico si sviluppa ad ovest di Monte Frumento Supino. E’ quanto emerge dalle analisi delle immagini della rete di videosorveglianza dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. Al momento non è possibile stabilire la posizione del fronte lavico più avanzato, che resta confinato nella zona sommitale dell’Etna, a causa della variabilità della copertura nuvolosa. Il tremore vulcano è, al momento, su valori medio-bassi.

Il parere del geologo

Cosa sta succedendo sull’Etna lo spiega Stefano Branca, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania: «Alle 7,20 di domenica abbiamo registrato un’impennata dei tremori vulcanici e la variazione di altri parametri importanti, premessa al primo episodio di fontane di lava registrato nel 2023, che segna una ripresa dell’attività dopo la conclusione nei mesi scorsi del ciclo caratterizzato da frequenti eventi parossistici, tra il 2021 e il 2022. Il fenomeno si è concluso intorno alle 14 di ieri, con un rapido abbassamento dei valori geofisici». Nelle successive ore, i venti in quota hanno provocato una significativa ricaduta di cenere e lapilli sul versante sud orientale del vulcano, in pratica da Adrano fino a Catania.

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