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A Giardini Naxos i 40 anni dell'Associazione Culturale Aldo Moro - Foto

"Questo quarantennale non è una riunione di reduci, ma un’occasione per discutere sugli eventi promossi dall’Acam, temi vivi e attuali ancora oggi, come l’informazione, la democrazia, l’autonomia". Così Pieremilio Vasta, Presidente dell’Associazione Culturale 'Aldo Moro' di Giardini Naxos, ha espresso il significato del convegno sui 40 anni di vita dell’associazione, svoltosi al 'RG Naxos Hotel', che ha vissuto una feconda stagione fra il 1979 e il 1993, quando vennero allestiti 34 eventi con i protagonisti dell’Italia e della Sicilia del tempo, del mondo della politica e della cultura: da Piersanti Mattarella, che la inaugurò nel ’79, pochi mesi prima di essere assassinato, al fratello Sergio, attuale Presidente della Repubblica, che fu e continua ad essere amico dell’Acam; e poi Luigi Gui, Pietro Scoppola, Leopoldo Elia, Rino Nicolosi, Giovanni Moro, Renzino Barbera, Leoluca Orlando, Virginio Rognoni, Pippo Pattavina.

Per l’occasione è stata allestita una mostra fotografica, le cui istantanee, rigorosamente in bianconero, hanno restituito pezzi di storia non soltanto politica del recente passato italiano e siciliano: volti, luoghi, particolari che ricordano come eravamo, con la figura di Sergio Mattarella, presente in gran parte delle immagini, che riannoda i fili delle diverse occasioni riportandoci ai giorni nostri. I lavori hanno visto intrecciarsi passato e presente attorno all’attualità del pensiero del Presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse nel ’78. "Cosa direbbe Moro?". Si è chiesto il giornalista Rai Pino Finocchiaro, che ha moderato i lavori, annodando uno di quei fili attorno al caso Montante.

Il sindaco di Giardini, Nello Lo Turco, ha ricordato gli anni dell’Acam che condussero nel paese rivierasco personaggi di primissimo piano della Repubblica. Don Paolo Buttiglieri, Consulente Ecclesiastico UCSI Sicilia, è intervenuto su “I Cattolici Democratici tra i Soci fondatori della Repubblica Italiana”. "Aldo Moro ci ha lasciato l’idea di non essere prigionieri dell’istante, l’idea di rischiare di perdere consenso per non andare contro le generazioni del futuro e, oggi, è cieca la fede nel presente e non nel futuro", ha detto Marco Damilano, che ha ricordato insieme ad Aldo Moro, Piersanti Mattarella, Vittorio Bachelet e Roberto Ruffilli, tutti assassinati, ma anche Pietro Scoppola e Leopoldo Elia.

Al termine degli interventi, il Presidente dell’Acam, Pieremilio Vasta, ha presentato il libro “40 anni senza Aldo Moro”, in cui sono raccolti i 34 eventi allestiti dall’associazione, consegnato ai protagonisti del tempo o, se non più in vita, ai loro familiari. Infine, ha inviato un saluto corale a Sergio Mattarella. A Giuseppe Palomba (responsabile delle pagine joniche della “Gazzetta del Sud”) e ad Alberto Cicero (giornalista de “La Sicilia”) è stato affidato il compito di  consegnare le targhe a ricordo di due storici corrispondenti da Giardini Naxos delle due testate: Giuseppe Monaco e Giuseppe Di Bernardo. Sono intervenuti anche il Magnifico Rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Basile, il costituzionalista Giovanni Guzzetta, l’ex ministro della Difesa Salvo Andò, l’attore Pippo Pattavina, ed il sindaco di Taormina Mario Bolognari.

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