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Cero votivo a Santa Eustochia, la cerimonia che rinnova il legame tra Messina e la sua patrona - Foto

La cerimonia del 22 agosto, giorno della memoria del corpo incorrotto di S. Eustochia, è legata a un decreto del Senato messinese del 2 luglio 1977, con il quale veniva sottoscritto l’impegno “in perpetuo” a offrirle un cero votivo di 28 libbre per rendere grazie e affidare alla fraterna intercessione della clarissa la chiesa messinese e la città tutta.

Erano in tanti al Monte di Pietà per la tradizionale celebrazione presieduta dal vescovo ausiliare monsignor Cesare Di Pietro, concelebrata tra gli altri sacerdoti dal cappellano di Montevergine monsignor Pietro Aliquò, che riunisce le rappresentanze religiose, militari e civili - oltre alle confraternite e agli ordini equestri della città - per l’omaggio a colei che, “innamorata del Crocifisso”, ha fatto della sua breve vita un dono di carità.

“Celebrare per rilanciare e non per ricordare: la chiesa di Messina conferma la sua fedeltà alla promessa sottoscritta allora” ha detto monsignor Aliquò introducendo la lettura del decreto da parte del presidente del consiglio comunale Claudio Cardile e l’offerta del cero votivo al vescovo ausiliare da parte del Primo cittadino.

“Chi rimane in me porta molto frutto”: è questo il tema sintetizzato nella simbologia del cero offerto, realizzato quest’anno dalla pittrice messinese Maria Pia Rapisarda. Durante la cerimonia, le autorità religiose, civili e militari, insieme all’artista, hanno sottoscritto il documento, redatto dal professor Antonino Barbera, che attesta l’adempimento dei voti tramandati dal Senato.

Prima della celebrazione, la Banda della brigata meccanizzata Aosta diretta dal maresciallo Fedele de Caro, con il soprano Anna Rita Stracquadaini, ha voluto rendere omaggio alla Santa e alla città con alcune arie mariane, oltre agli inni Pontificio, di Mameli e quello a Eustochia Smeralda, composto e musicato dal compianto maestro Eugenio Arena. Al termine dell’esecuzione, sono stati onorati i gonfaloni di Messina e della Città Metropolitana. Subito dopo la cerimonia, il corteo si è recato a rendere omaggio alla Santa nella chiesa annessa al monastero.

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