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Fiumara d’Arte, arte e bellezza: così i Nebrodi volano

Passato il momento clou del rito della Luce, che quest'anno, per scelta dell'ideatore Antonio Presti, è stato vissuto nell'ascolto e nel silenzio come giorno di riflessione ai piedi della Piramide 38esimo parallelo, l'opera dell'artista Mauro Staccioli collocata su un'altura in posizione strategica in territorio di Motta d'Affermo, si fa il punto della situazione cercando di inquadrare in una visione prospettica il ruolo della Fiumara d'Arte nel contesto dello sviluppo del territorio e della promozione turistica.

La difficile convivenza con il Covid-19 non ha condizionato il piano ideologico di Antonio Presti che, avvezzo ad oltrepassare il contingente per cogliere l'essenza vera delle cose, non ha minimamente rinunciato alle inevitabili riflessioni sul significato del momento concentrato sulla Responsabilità del Silenzio.

«Proprio in relazione a questo momento – dichiara il mecenate – ho voluto affermare la necessità per l’uomo di riscoprire l’essere ascolto. Il Rito senza artisti ha avuto un altro respiro. Nell’ascolto e nel silenzio ci sono tutte le risposte dell’universo alle domande che l’uomo si pone». Tra i tanti visitatori presenti sul luogo val la pena citare Sabrina Pantano, la vincitrice del Sony World Photography Awards 2020, unica italiana tra i 100 fotografi partecipanti a questo importante concorso, che si è aggiudicata il primo premio nella sezione Architettura per Emotional Geography, la foto in bianco e nero della Piramide.

«Lo scatto che ritrae la Piramide ha portato il nome di Motta d'Affermo nel mondo» – dichiara il sindaco Sebastiano Adamo – che ha voluto omaggiare nell'aula consiliare del Comune l'insegnante e fotografa siciliana Pantano con un dono in ceramica che ritrae il caratteristico borgo e l'opera di Staccioli. «Per la mia comunità la Piramide, così come l’opera di Antonio Di Palma Energia Mediterranea, sono presenze molto importanti per la promozione turistica di questo territorio».

E non solo per il territorio di Motta d’Affermo ma di tutti i comuni della valle dell’Halaesa. Comuni lasciati all’oblio, con identità storiche dimenticate, che vengono conosciuti grazie alle opere di Fiumara d’Arte in un territorio, spesso sconosciuto agli abitanti ma ben noto in Europa e oltre. Presti dona alle comunità, e soprattutto ai giovani, in modo che possano trovare sempre nell’arte quella parola di bellezza che restituisce cuore e respiro.

Malgrado questo momento di emergenza pandemica Presti ancora una volta ha voluto stupire con il Cavallo Eretico dell'artista Antonello Bonanno Conti, «una scultura specchiante come il sole che illumina la coscienza e il cuore dall’anestesia globale di un'emergenza che ha impaurito tutti». In questi giorni, grazie al “Cavallo eretico”, la valle dell’Halaesa e la sua comunità hanno avuto un’attenzione nazionale e di rispetto, attivando una promozione turistica automatica che spinge sempre nuovi visitatori nel territorio.

«Siamo soddisfatti- afferma Luigi Miceli, primo cittadino di Tusa – come amministrazione e come sindaci del Consorzio dell’Halaesa e ringraziamo la Fondazione Fiumara d’arte e il suo presidente Antonio Presti per l’attività che ormai da oltre 30 anni svolgono nel nostro territorio. La nuova scultura Cavallo Eretico, ubicata sul lungomare di Castel di Tusa, testimonia che l’impegno culturale di Fiumara d’Arte continua nel segno ormai del legame importante di questo territorio con l’arte contemporanea in un percorso che, sempre rispettando l'identità culturale, parte dall'archeologia per giungere alle più innovative espressioni artistiche dei nostri giorni».

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