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Radio Teatro Città on Web: Teatro della Città e UniCt rilanciano il radiodramma

C’era una volta il radiodramma. E c’è ancora. In questo tempo sospeso, in cui i luoghi dello spettacolo e della cultura sono chiusi, la necessità di fare teatro sperimenta nuovi possibili scenari e modalità di promozione della cultura e della drammaturgia. Il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, in collaborazione con l’Università di Catania lancia il progetto, ideato da Orazio Torrisi, della Radio Teatro Città on Web. L’iniziativa culturale multimediale, che verrà trasmessa sui canali media Radio Zammù e Zammù Tv dell’Università di Catania, affonda le radici nella tradizione del teatro in radio di un secolo fa, rivisitata per la fruizione del pubblico contemporaneo.

Radio Teatro Città on Web sarà un’occasione per portare il teatro nelle case della gente attraverso nuove modalità di fruizione come la trasmissione radiofonica in streaming, le videoriprese nello studio radiofonico (predisposto nella sala del Teatro Brancati) proposte sulla web tv e i podcast sempre disponibili per l’ascolto.

E così, fedele alla sua vocazione di guardare al passato per ripensare e programmare il futuro, il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, con il supporto dell’Ateneo catanese, utilizza questo “tempo sospeso” per sperimentare nuove modalità che potranno essere riproposte anche quando, finalmente, i teatri riapriranno per mantenere una finestra multimediale sul palcoscenico e sulle tante “sinestesie” che si innescano quando avviene l’incontro inaspettato tra il linguaggio artistico classico e quello contemporaneo.

“A parte la breve parentesi dell’estate 2020– spiega Orazio Torrisi del Teatro della Città - da ormai più di un anno abbiamo dovuto chiudere il sipario a causa della pandemia. Nonostante per noi lo spettacolo sia sempre e comunque quello dal vivo, ci sembra doveroso sperimentare modalità che ci permettano di portare cultura e teatro nelle case della gente e lo faremo con questo progetto che coinvolge numerosi artisti e studiosi della nostra isola. Il tutto senza però snaturare la nostra idea di teatro che è e deve rimanere quello nella formula dal vivo. Non a caso abbiamo scelto di ricreare una sorta di studio radiofonico proprio sul palcoscenico del nostro Teatro Brancati, chiuso da ormai un anno. La pandemia ci impone una reinvenzione del nostro mestiere in modalità digitale e noi accettiamo la sfida per portare intrattenimento culturale direttamente nelle case di tutti”.

Un punto di vista che incontra perfettamente quello dell’ateneo catanese.

“Nonostante le restrizioni imposte dalla crisi sanitaria – ricorda il prof. Rosario Castelli, delegato alla Comunicazione d’Ateneo -, l’Università di Catania non ha smesso di svolgere la propria attività. Il ciclo di letture e podcast  Radio Teatro Città on Web vuol essere un’occasione per accostarsi all’officina della letteratura e del teatro attraverso una formula che contamina la pratica seminariale e laboratoriale con quella performativa. In un presente che conosce lo svuotamento forzato dei teatri e il proliferare di live streaming e registrazioni video di spettacoli, il compito dell’università è sì quello di essere solidale col settore,  ma non proponendo semplicemente una modalità alternativa di consumo dello spettacolo. Occorre tenere alta l’attenzione sul valore civile e pedagogico di questo linguaggio, proponendo forme di fruizione che formino il pubblico nuovo che ci auguriamo sia composto anzitutto dai giovani”.

La programmazione di Radio Teatro Città on Web sarà inaugurata sabato 17 aprile con il progetto sinESTEsie – EStensioni TEatrali: un percorso articolato di radiodrammi che si snoderà in quattro ricchi sottoinsiemi tematici. La trasmissione, il cui titolo, non a caso, richiama le percezioni e le contaminazioni dei sensi  - e fa riferimento alla dilatazione temporale e spaziale di frammenti teatrali che entrano nella quotidianità degli appassionati - avrà un palinsesto (in allegato) scadenzato bisettimalmente fino al 4 luglio con un impegno produttivo imponente e la partecipazione corposa di attori, studiosi, registi e drammaturghi.

I percorsi di sinESTEsie saranno: Novecento, A rima Baciata, La Buona Novella e La Memoria delle Radici: le Radici delle Memoria (di cui fanno parte i sottogruppi Antiche fiabe siciliane, Mimi siciliani e Cantastorie) e saranno curati da altrettanti formazioni teatrali e culturali.

L’inaugurazione di sabato 17 aprile
(con repliche domenica 18 ore 19 e lunedì 19 aprile ore 13) è affidata al radiodramma (nell’ambito di Novecento) Ceneri di Samuel Beckett, con la regia di Nicola Alberto Orofino, la consulenza di Simona Scattina e gli attori Miko Magistro, Concita Vasquez, Egle Doria, Luca Fiorino, Luigi Nicotra.
A proporre i radiodrammi di questa prima tranche, che si articolerà fino ai primi di luglio saranno, appunto, i quattro gruppi di registi, consulenti (critici letterari, professori universitari e drammaturghi) e attori.

Il gruppo Novecento–grandi Autori del ‘900 è composto dal Nicola Alberto Orofino; i consulenti Simona Scattina e Ferdinando Gioviale; gli attori Miko Magistro, Egle Doria, Luca Fiorino, Luigi Nicotra, Concita Vasquez. Il secondo gruppo è quello di A rima baciata, un programma della professoressa e drammaturga Lina Maria Ugolini, con consulenza registica di Gianni Salvo e gli attori Anna Passanisi, Gianni Salvo, Maria Rita Sgarlato.

Il gruppo La Buona Novella (che trae ispirazione dalle Novelle per un anno di Luigi Pirandello) è composto dal regista Angelo Tosto, la consulenza del professore Fernando Gioviale e gli attori Debora Bernardi, Filippo Brazzaventre, Alessandra Costanzo, Lorenza Denaro, Lucia Portale, Giampaolo Romania, Riccardo Maria Tarci, Angelo Tosto.

Per il percorso La Memoria delle Radici: le Radici delle Memoria - che include i sottogruppi Antiche fiabe siciliane, Mimi Siciliani, Cantastorie - i protagonisti sono: per Antiche fiabe siciliane il regista Ezio Donato, la professoressa Rosaria Sardo e gli attori Gianmarco Arcadipane, Raffaella Bella, Evelyn Famà, Marco Longo, Olivia Spigarelli, Riccardo M. Tarci; mentre per Mimi Siciliani (dall’opera di Francesco Lanza) ci sono il regista Gianni Salvo, con la consulenza della professoressa Margherita Verdirame e gli attori Evelyn Famà, Carlo Ferreri, Anna Passanisi Gianni Salvo, Maria Rita Sgarlato e per Cantastorie curato da Riccardo Maria Tarci, saranno lo stesso Tarci, Evelyn Famà, Carlo Ferreri e Maria Rita Sgarlato.

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