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Gli allievi dell'Adda protagonisti d'eccezione alle rappresentazioni classiche di Siracusa

Quest’anno sono sicuramente tra i protagonisti. Gli allievi dell’ADDA (Accademia d’arte del Dramma antico) si sono presi la scena delle due tragedie e della commedia della 56esima stagione della Fondazione Inda al teatro greco. Coinvolti quasi tutti i 50 studenti in “Baccanti” di Euripide per la regia di Carlus Padrissa, mentre in “Coefore Eumenidi” di Eschilo e “Nuvole” di Aristofane hanno composto come tradizione il coro.

L’Accademia è una vera eccellenza, una tra le più prestigiose scuole di teatro in Italia. Voluta fortemente da Giusto Monaco e rilanciata nel 2010 da Fernando Balestra. Lo studio e la pratica del teatro classico sono fondamento della formazione dell’attore, e gli allievi hanno la possibilità di esordire al teatro greco di Siracusa nel corso delle rappresentazioni classiche.

Lo scorso anno l’emergenza sanitaria ha di fatto permesso solo una limitata partecipazione alla performance di Mircea Cantor. E quest’anno anche per loro è stata una liberazione, una rinascita. «È vero, quest’anno siamo stati tutti impegnati, anche gli allievi del primo anno – spiega Damiano Venuto, 26 anni, di Messina, al secondo anno in Accademia – .

È stato un anno molto difficile, ma abbiamo sempre studiato, da casa grazie alle piattaforme online. Gli insegnanti non ci hanno fatto fermare anche nella recitazione: ci hanno assegnato delle scene e poiché viviamo in casa spesso due, tre attori insieme, siamo riusciti a creare dei dialoghi. Poi hanno introdotto dei monologhi cinematografici».

Damiano è stato in scena in “Baccanti” e “Nuvole”: «Suono le percussioni. Io già suonavo la batteria e siccome Carlus Padrissa ha voluto molta musica, con Simonetta Cartia abbiamo trovato ritmi sui quali lavorare e quindi canto e suono. Certo è la mia prima al teatro greco: capiamo le difficoltà che ci sono nel reggere uno spazio immenso. Entrare nell'antica cavea ti trasmette tantissimo ed è una fortissima emozione. Poi lavorare con registi di questo calibro per noi giovani attori è molto importante. Io non sono il tipo che si emoziona su un palco: ma qui l’ansia arriva poco prima di andare in scena».

“Baccanti” quest’anno ha introdotto una particolarità: per la prima volta in scena c’era un “coro sospeso”. Sono 32 attori che legati con funi e corde recitano a 20 metri di altezza. Ne fa parte Rosaria Salvatico, messinese, anche lei al secondo anno in Accademia: «Sono felicissima. È vero, io sono una di quelle che vola! Faccio parte del coro sospeso, ma non starò appesa tutto il tempo. C’è stata paura all’inizio, ma siamo in totale sicurezza: ci muoviamo a diverse altezze e diamo vita ad alcune figure. Ci siamo adeguatamente preparati fisicamente per potenziare braccia e gambe».

Rosaria è stata presente anche in “Nuvole”: «Nei provini il regista Antonio Calenda ha trovato molto interessante il nostro impegno e il nostro lavoro. Ed è stato un vanto per noi quando ci ha scelto perché il livello era molto alto. Essere in due produzioni è un’esperienza che non capita tutti i giorni. È stato un anno duro nel quale non abbiamo mai mollato ma vivere il teatro dal vivo è incredibile. Lo sentiamo due volte».
Rosaria ha partecipato ad una rappresentazione al teatro greco per la prima volta quando frequentava il liceo: «Sono sempre stata appassionata del mondo greco. Mi sembra incredibile, se penso che ho assistito alle Baccanti per la regia di Calenda e vedendole mi sono detta che anche io sarei stata su quella scena. Ed oggi sono qui e sono nel coro di Baccanti e nel cast di Nuvole dirette dal maestro Calenda».

Quest’anno sono 16 gli allievi del primo anno, 19 del secondo e 12 del terzo.

Gabriele Crisafulli, 27 anni, messinese, è stato scelto per il ruolo di guardia in Coefore Eumenidi per la regia di Davide Livermore e nel coro sospeso di Baccanti. È al secondo anno in Accademia, ma nel suo curriculum ha una esperienza a Roma che lo ha portato anche a fondare una sua compagnia: «Con Damiano Venuto abbiamo fatto un comune percorso artistico: ci siamo conosciuti alle scuola medie inferiori e poi ci siamo ritrovati nella Compagnia dei nuovi giovani con Gianni Boncoddo. Ci siamo trasferiti insieme a Roma ed abbiamo fondato la Compagnia del Caso con la quale siamo stati in tournée con spettacoli scritti da noi. Ma ci siamo resi conto che avevamo bisogno di formazione e siamo riusciti ad entrare in Accademia due anni fa. Non vediamo l’ora di diplomarci e tornare a Roma riprendendo il nostro percorso con maggiore esperienza e consapevolezza».

I primi due anni hanno già segnato un percorso: «È un’esperienza altamente formativa che ti da la possibilità di conoscere attori e registi dai quali apprendere molto. Il nostro mestiere consiste anche nel rubare da chi ha più esperienza, si impara molto sul campo. Ed è stato incredibile vedere un attore creare il personaggio e modificarlo fino al debutto. Ad esempio Giuseppe Sartori (Oreste) ha fatto un lavoro eccezionale. Poi sono rimasto incantato da Davide Livermore: il modo di dirigere e di creare dal nulla scene e dinamiche pazzesche. E poi c’è stato Baccanti: un grande lavoro di squadra. Cantare e recitare appesi a 20 metri di altezza è stato bellissimo e inimmaginabile. La scena finale è molto suggestiva: 32 persone appese a 25 metri da altezza su vari livelli. È stata necessaria una preparazione atletica, ma siamo stati contenti quando qualcuno ha pensato che fossimo dei professionisti del settore. Siamo molto concentrati ma da quell’altezza posso assicurare di aver visto un tramonto magico».

Quest’anno ben tre ex allievi dell’Accademia hanno ricoperto dei ruoli negli spettacoli: Ivan Graziano è Penteo, uno dei protagonisti delle “Baccanti”, Antonio Bandiera (siracusano) è il secondo messaggero in Baccanti e Marcello Gravina è una delle Erinni-Eumenidi. «Sono esempi stimolanti, perché si tratta di attori che si sono messi in gioco. Hanno dovuto superare un provino e sono stati scelti. Non vedo l’ora di tornare qui tra qualche anno e vincere un provino per entrare nel cast».
Sono già aperte le iscrizioni per il prossimo anno accademico (qui il bando) e per partecipare alle selezioni bisogna inviare le richieste entro il 15 settembre. Sebastiano Aglianò è il coordinatore dell’Accademia, suddivisa nella scuola di teatro classico “Giusto Monaco” e nella “Fernando Balestra”, dedicata ai bambini dai 6 anni in su e agli adulti che vogliono avvicinarsi al teatro (quattro sezioni: junior, primavera, primavera avanzato e senior).

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