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Addio a Franz Riccobono, la bottega antiquaria era il suo “nido”

Sarà difficile, per i tanti amici e collaboratori, non vedere più Franz Riccobono nel suo “nido”, nella sua bottega antiquaria di via Ghibellina, nel suo magico scrigno di tesori, a dibattere animosamente sulle ultime vicende cittadine, sempre in difesa dei beni culturali negletti e dimenticati, a programmare, instancabile, nuove iniziative, offrendo generosamente consulenze e suggerimenti, insieme ai cimeli e ai tanti documenti del suo straordinario patrimonio raccolto nei decenni. E sarà difficile non vederlo più sfilare davanti alla “sua “ Vara, per cui si battè ardentemente.

Recentemente aveva voluto pubblicare un libretto ad edizione limitata, dal titolo evocativo di “Avrei voluto fare di più”, un album della memoria che raccoglie l'elenco delle sua produzione editoriale. Un autentico vademecum del suo “fare storia” in modo poliedrico (che univa testi scritti, iconografia, storia orale), seguendo modalità che potremmo definire di storia “globale” e di “public history”. La sua attività di studioso e storiografo è stata davvero a tutto tondo e articolata, distinguendosi come instancabile conferenziere, divulgatore, organizzatore culturale, esperto di stampe antiche, cultore del mondo borbonico. Nel volumetto sono presenti le copertine di tante pubblicazioni, segno di oltre 50 anni di attività sul campo, tra le pieghe della storia di Messina, ma anche di tanti borghi della nostra provincia, a partire dall'amata Taormina, dove promosse il Museo delle tradizioni popolari. Pagine di memoria riscoperte, riportate alla luce, che sono state al centro di tante battaglie culturali, come quella, annosa, della Real Cittadella, la “sua “ Cittadella che conosceva passo passo.

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