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Da Palermo a Milano, storia e successi di Giusina in cucina: così "La Sicilia è servita" FOTO

Caratteristica come la Vucciria, esplosiva come l'Etna, accogliente come la porta della Sicilia. E c'è proprio tutta l'Isola nel cuore e sulla tavola di Giusina Battaglia, diventata improvvisamente un fenomeno del food made in Sud

Caratteristica come la Vucciria, esplosiva come l'Etna, accogliente come la porta della Sicilia. E c'è proprio tutta l'Isola nel cuore e sulla tavola di Giusina Battaglia, diventata improvvisamente un fenomeno del food made in Sud. La passione per il cibo, neanche a dirlo, è nata dalla mamma, da quel vivace vivaio rappresentato dalla cucina di famiglia che affascinava tutti con profumi e sapori unici.

Dai social, alla tv, alla carta stampata: la sua è stata un'esperienza "inversa" e intercambiabile, formidabile per la velocità e la prospettiva di successo. Un programma “Giusina in cucina”, iniziato per caso con un video realizzato col cellulare per i social, giunto ormai alla sesta edizione su Discovery e culminato nell'omonimo libro, uscito oggi, che è una perla della cucina siciliana (Giusina in cucina-La Sicilia è servita, Cairo edizioni).

Come ha fatto? Lo spiega in poche parole, anzi in una: “Se fossi nata in Val d'Aosta sarebbe stato difficile tutto questo. E invece, la risposta è che sono nata in Sicilia”. Da Palermo a Milano con il sogno di non affogare nella quotidianità e nei contratti da precaria. Ha iniziato come collaboratrice del Giornale di Sicilia: “Mi ricordo – racconta – che entrai per la prima volta al giornale per conoscere Raul Bova, beh, mi sono ritrovata a guardare sognante non lui, ma la redazione”. A 12 anni giocava con la sorella a fare interviste, poi bravura, passione e sicilianità, nel tempo, sono cresciute così tanto che Ficarra e Picone l'hanno voluta per gestire la loro comunicazione. Poi è arrivato Alessandro Siani, ma anche chi, come lei, ha dato un altro significato alla cucina, ovvero quello di sentire il richiamo dei luoghi in cui si è cresciuti: lo chef pluristellato Antonino Cannavacciuolo.

Da un giorno all'altro, portando dentro la valigia il sogno di diventare Donatella Bianchi che su “Linea Blu” mostrava le bellezze della Sicilia, nel settembre del 2005, si è trasferita a Milano, dove, seppur tra grandi difficoltà, è riuscita a farsi largo in un mondo davvero difficile.

Chi l'ha convinta? Colui che è stato “protagonista” di un'intervista inserita nella sua tesi, il mitico Pippo Baudo: “A margine dell'intervista mi disse: tu te ne devi andare dalla Sicilia, sei giovane e brava, vai via. Mi raccontò che quando prese un treno verso Roma per fare televisione in tanti non credevano in lui, perchè era il figlio di un avvocato, quelle voci che gli ronzavano continuamente nelle orecchie gli hanno dato la forza di lottare per smentirli”. Così è successo a lei, anche se non è stato tutto rose e fiori: “I primi tempi – racconta ancora - quando avevo la febbre stavo chiusa a casa senza nessuno che mi potesse portare l'antibiotico, che mi coccolasse come siamo capaci di fare noi siciliani che, però, siamo anche tarati per farcela, in ogni situazione”.

Dopo colloqui su colloqui, a distanza di 16 anni da quel settembre del 2005, Giusina è una donna realizzata, in carriera, ma è soprattutto la super mamma di due gemelli di appena 5 anni che, durante il lock down, ha cucinato per loro i tradizionali rustici siciliani diffondendo video sui social. Appena qualche ora dopo il messaggio del direttore di Food Network che le faceva i complimenti per avergli ricordato i sapori di quando viveva in Sicilia. Da lì la proposta: un programma tutto suo.

Dopo iniziali tentennamenti, è arrivato il sì convinto: perchè alla Sicilia non si può mai dire no. “Di Palermo - racconta ancora Giusina - mi mancano le mie amiche, la mia mamma, il clima e il mare, anche e solo vederlo mi rasserena, le mie radici sono in Sicilia e mi basta tornare per rinascere, non ho mai voluto perdere l'accento che ricordo, una volta, mi ha fatto guadagnare la copertina di 7-Sette per Ficarra e Picone. Tornare? Non faccio mai progetti a lungo termine, ma il futuro prossimo al momento lo vedo a Milano, pronta a correre assetata verso il mare ogni volta che ne ho bisogno, pronta a dimostrare ogni giorno l'amore per la mia terra e le sue ricette”. Un amore, che adesso, è anche tutto da leggere.

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